Farsi “piccoli” significa essere annunciatori del Signore nella storia
Giovedì scorso la S. Messa in cattedrale per gli insegnanti di religione della Diocesi di Tortona
TORTONA – Giovedì 12 dicembre Mons. Guido Marini ha incontrato gli insegnanti di religione della Diocesi e ha presieduto la celebrazione eucaristica in cattedrale, che si è svolta al termine della giornata di adorazione eucaristica. Hanno concelebrato don Claudio Baldi, parroco della cattedrale e don Luca Ghiacci, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione, alla presenza dei fedeli della comunità e dei giovani impegnati nel cammino propedeutico in seminario. Nel saluto iniziale rivolto a Mons. Marini da parte di Piero Ponte, a nome dell’Ufficio diocesano per la Scuola, è stato sottolineato che riunirsi in preghiera durante il cammino di Avvento apre all’incontro con Dio che si fa uomo per condividere “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” di ciascuno di noi, in particolare delle giovani vite che ogni insegnante incontra quotidianamente a scuola. Riunirsi in preghiera nella chiesa cattedrale significa riscoprire la dimensione diocesana del servizio educativo che la Chiesa svolge nella scuola in dialogo con le diverse realtà culturali e sociali, costruendo relazioni di pace per diventare in prima persona, specialmente in questo periodo storico, “il cambiamento che desideriamo per gli altri”. Il vescovo, facendo riferimento alla sua esperienza al fianco di Papa Francesco, ha iniziato la sua omelia ricordando a tutti i presenti la misericordia del Padre, che ci porta sulle sue spalle, dimostrando la sua volontà di condividere la nostra quotidianità e sostenendoci nell’impegno che ci siamo assunti. «Nel ritornello del salmo – ha proseguito il vescovo – abbiamo più volte ripetuto “Il Signore è misericordioso e grande nell’amore”: ne siamo realmente consapevoli? Siamo disponibili, nel servizio educativo quotidiano, ad accogliere questo amore misericordioso e condividerlo con tutte le persone che incontriamo?». Proseguendo nell’approfondimento del testo evangelico, centrato sulla figura di Giovanni il Battista, Mons. Marini ha sottolineato l’importanza di sentirsi “piccoli”, diventando così capaci di accogliere la misericordia del Padre e viverla come risposta ai violenti che ogni giorno “si impadroniscono” del regno dei cieli. «Siamo chiamati ad accettare e vivere la nostra piccolezza – ha detto – perché il Padre possa prenderci sulle spalle e diventare testimoni e annunciatori della Sua presenza nella storia e delle opere che solo lui può compiere in essa». Nello spezzare il Pane e nella Comunione i partecipanti alla celebrazione hanno certamente potuto ricevere la Parola fatta Carne, aprendo così la propria esistenza alla luce dell’ormai prossimo Natale, per illuminare le strade di quanti, giovani e adulti, sono alla ricerca del senso della propria vita.
p.p