Fede, fraternità, compassione

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Dal 2 al 13 settembre Francesco in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. È la visita pastorale più lunga che abbia mai fatto

DI DANIELA CATALANO

È iniziato lunedì 2 e terminerà venerdì 13 settembre il più lungo viaggio apostolico di Papa Francesco che tocca quattro Paesi e due continenti: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, in Oceania e in Asia. La 45^ visita pastorale del Pontefice si articola in varie tappe: fino al 6 settembre è in Indonesia, a Giacarta. Da venerdì a domenica 8 settembre soggiornerà a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. I due giorni successivi saranno dedicati a Timor Est, dove resterà fino al 10; mentre negli ultimi tre, dal 10 al 13 settembre, la tappa finale a Singapore. Un viaggio complesso, faticoso, che Francesco avrebbe dovuto compiere nel 2020 e poi riPUNTO DI VISTA mandato a causa del Covid. Nei due continenti dove già erano stati Paolo VI nel 1970 e Giovanni Paolo II nel 1989, il Santo Padre sarà accolto in diocesi e arcidiocesi rette da cardinali che lui stesso ha creato: Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Giacarta; John Ribat, arcivescovo di Port Moresby; Virgilio do Carmo da Silva, arcivescovo di Dili; William Goh Seng Chye, arcivescovo di Singapore. Francesco, che giunge in un momento storico segnato da molte sfide, intende soprattutto ribadire l’appello a coltivare la pace e a sostenere gli sforzi in atto per raggiungerla. Arrivato a Giacarta, capitale dell’Indonesia, il Papa è stato salutato dal ministro per gli Affari religiosi e da due bambini in abito tradizionale che gli hanno donato dei fiori. Nella mattinata di mercoledì 4 settembre il Pontefice ha avuto il primo appuntamento ufficiale con il presidente indonesiano Joko Widodo e ha pronunciato il suo primo discorso alle autorità dell’Indonesia mettendo in evidenza una correlazione, quella tra i valori fondanti del Paese e il motto del suo 45° viaggio apostolico “fede, fraternità, compassione”. Ha sollecitato a un impegno di contrasto a “estremismo e intolleranza”, a un impegno civile alimentato da una fede limpida che punta al dialogo, non a una fede di facciata che manipola gli animi per “fomentare divisioni e accrescere l’odio”. Sono 16 i discorsi che pronuncerà durante il viaggio: 4 in Indonesia in italiano; 5 in Papua Nuova Guinea in italiano; 4 a Timor Leste in spagnolo; 3 a Singapore in italiano nei quali Francesco si rivolgerà alle Chiese dei vari Paesi, esortandole a vivere pienamente il cristianesimo. In Indonesia il Santo Padre ha visitato anche la moschea di Istiq’lal, il più grande edificio di culto islamico del Sud-Est asiatico progetto negli anni ’50 da un architetto cristiano e dal 2019 collegato alla cattedrale dell’Assunzione, dal cosiddetto “tunnel dell’amicizia”, che vuole essere segno di incoraggiamento alla fraternità tra le due comunità religiose. Con lui c’era il grande imam con il quale ha firmato la Joint Declaration sulla scia del Documento sulla Fratellanza umana di Abu Dhabi. Francesco, lasciata l’Indonesia, porterà «una parola di conforto o incoraggiamento» anche nella Papua Nuova Guinea ferita di recente da drammatiche frane e lotte tribali. In questa terra incontrerà il suo amico padre Martin Prado, sacerdote della congregazione del Verbo Incarnato che ha conosciuto la nostra Diocesi grazie all’associazione “Chicco per Emdbir” fondata da Elena Passadori.

(Foto: Vatican Media/SIR)

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