Federico Chiodi è il presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl
Le elezioni si sono svolte il 14 e il 15 dicembre online
TORTONA – Il sindaco Federico Chiodi è stato eletto presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl. Si sono svolte martedì 14 e mercoledì 15 dicembre, in modalità online, le votazioni che hanno coinvolto tutti i primi cittadini dei 192 comuni che compongono il territorio dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Alessandria.
la prima volta le elezioni si sono tenute in modalità telematica attraverso una piattaforma che ha permesso il voto segreto, certificato e protetto.
Vicepresidente è stato eletto il sindaco di Ovada, Paolo Lantero. Entrambi hanno ottenuto 130 voti.
«Sono onorato per questo incarico – ha dichiarato Chiodi – e voglio ringraziare i colleghi per la fiducia. Benché la Conferenza dei Sindaci abbia una competenza limitata, ha comunque voce in capitolo nella definizione degli indirizzi generali della programmazione socio-sanitaria e la possibilità di esprimersi in merito ai bilanci dell’Azienda Sanitaria».
«Credo – ha aggiunto – che questa sia anche l’occasione per migliorare la comunicazione fra Sanità regionale, l’Asl, gli amministratori locali e le loro comunità. Il mio impegno sarà quindi quello di dare voce alle istanze di tutti i territori della Provincia, soprattutto i più piccoli, che hanno minori possibilità di interfacciarsi adeguatamente con Asl e Regione».
Secondo Chiodi è fondamentale per tutti i Comuni vedere garantiti i livelli di assistenza sanitaria essenziali per i cittadini, avere una rete di presidi ospedalieri realmente integrati e sviluppare una sanità territoriale di cui c’è bisogno da troppo tempo.
Tra le priorità c’è la valutazione degli investimenti previsti dal Pnrr in tema di sanità extra ospedaliera, illustrati dall’Asl nella più recente riunione con i sindaci. Si prevede la realizzazione di Case di Comunità, Centri Operativi Territoriali (entrambi a Tortona) e Ospedali di Comunità (a Novi Ligure ma anche a disposizione del Tortonese) per meglio articolare i servizi sanitari di continuità e di base.
Stefano Brocchetti