“Felice Giani, grato alla sua patria”
Il convegno a San Sebastiano a cura dell’Archivio del pittore
SAN SEBASTIANO CURONE – Sabato 25 giugno, alle 18, la sala SMS “Stella d’Italia” ha ospitato il convegno a cura dell’“Archivio Pittor Giani” sul tema “Felice Giani, grato alla sua patria”. L’iniziativa, come ha evidenziato il presidente dell’archivio Eugenia Galdi, è stata significativa per illustrare le opere dell’artista neoclassico e i progetti che saranno realizzati in occasione del bicentenario della morte che si celebrerà nel 2023.
Il sindaco Vincenzo Caprile e il segretario dell’Archivio Vincenzo Basiglio hanno ricordato il ruolo fondamentale di Riccardo Giani, che fu scopritore di documenti e di notizie fondamentali per la rivalutazione del pittore, rimasto per troppo tempo sconosciuto. La curatrice dei progetti, Mariastella Daffunchio, ha presentato le tante iniziative che nel periodo del lockdown sono state ideate per la promozione e la crescita delle attività dell’Archivio. In particolare, è stato realizzato il sito internet, è stato ampliato il fondo documentale e artistico ed è stata promossa l’adesione al progetto della regione Piemonte volto alla catalogazione dei beni culturali, accessibile a tutti.
Con le storiche dell’arte Aurora Scotti e Marcella Vitali i presenti hanno viaggiato in modo appassionato tra le molteplici opere del pittore; sono state proiettate le tavole del progetto per la realizzazione del Foro Bonaparte, che avrebbe caratterizzato diversamente il centro storico di Milano oltre ad affreschi, dipinti e disegni.
L’attività di Giani rivela un artista poliedrico, interessato a molteplici ambiti, che tradusse nel linguaggio artistico emozioni e sentimenti; le sue opere sono presenti in numerosi musei, palazzi e collezioni private. L’incontro è proseguito presso l’archivio in piazza Roma per l’inaugurazione della copia in 3D del bassorilievo realizzato nel 1822 da Cincinnato Baruzzi, che raffigura il pittore sansebastianese. In chiusura il raffinato rinfresco con i prodotti del territorio.
Valeria Sala
