Giacomo Martini lo storico innamorato di Pozzolo Formigaro
È mancato a 79 anni. Aveva collaborato con Il Popolo
POZZOLO FORMIGARO – Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre è morto, all’improvviso, Giacomo Martini, all’età di 79 anni.
Si è allontanato con discrezione da questo mondo che ha tanto amato, da sua moglie Gianna, dalle figlie, dai nipoti e dal suo paese ed è entrato nella luce dei giusti, tra le braccia del Padre. Grande la commozione a Pozzolo, dove Giacomo ha vissuto sempre nel legame con la comunità che accolse i suoi nonni da Rivalta e Quattrocascine.
«Con le sue pubblicazioni e, prima ancora, nel ruolo di segretario della Pro Loco pozzolese, Martini ha fatto rivivere la storia del paese in tutti i suoi ambiti, senza tralasciare alcun aspetto». Lo ricorda così Marcello Ghiglione, un suo allievo e successore negli studi sul paese, citando i suoi scritti: dai puntuali articoli per il settimanale diocesano Il Popolo, al primo libro sull’Unione Sportiva Pozzolese, La stagione della memoria, pubblicato nel 1998 in occasione del 50° della fondazione; passando per il volume Spirito di Carità del 2004, in cui affronta l’epopea del ricovero degli istituti assistenziali di Pozzolo e arrivando al meraviglioso tomo che racchiude mille anni di storia pozzolese: quel Puteolus Fornuce a cui non si ci può non accostare quando si ha l’intenzione di approfondire un qualsiasi risvolto delle vicende di cui è intrisa la terra “Pozzolasca”.
Nel 2010 pubblicò, Monsignor Pietro Gambarotta, Una presenza diventata storia, sulla cinquantennale opera del vulcanico sacerdote proveniente dalla Merella, parroco della chiesa pozzolese di San Nicolò. Martini è stato un uomo semplice ma curioso, indagatore del passato per comprendere il presente, con la grazia dell’artigiano delle fonti e la passione del ricercatore instancabile, ben oltre la natura di amante della storia locale, ha dedicato una buona parte della sua vita a salvare la memoria di un tempo che non c’è più.
Giovane brillante, era stato al servizio della sua comunità civile e religiosa con don Gazzola e don Gambarotta a San Nicolò e con don Agnes a San Martino. Ferroviere meticoloso e competente, coronando il sogno professionale, di diventare capo stazione del paese, come Enrico, il padre del famoso Danilo Dolci. Lo sport era una delle sue passioni: il ciclismo epico di Coppi e della Siof e il calcio, essendo stato da giovane un calciatore di punta della U.S. Pozzolese. Ora ha raggiunto in cielo i grandi narratori pozzolesi: il medico Mario Silvano, il professor Piergiorgio Caramagna e il professor Dario Grassi, che avevano raccolto da don Severino Ghezzi la passione per le radici della propria terra. Il suo lavoro di ricerca nella memoria di Pozzolo rimarrà per sempre come prezioso dono alla comunità, insieme alle sue due ultime, bellissime fatiche: Racconti di Pozzolo e Danilo Dolci. La via pacifica al cambiamento.
Luca Rolandi