Giochiamo al Lancio dell’Uovo, ma occhio a non fare una frittata

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Una tradizione che si ripete ormai da 50 anni nella frazione Versa di Montecalvo Versiggia, una singolare usanza che è rimasta l’ultima in vita del leggendario Carnevale della valle. Anfitrione dell’evento è il ristoratore Giorgio Liberti di “Prato Gaio”. E oggi la sfida è stata inserita nelle manifestazioni del “Club Italiano Sport Goliardici”

di Oliviero Maggi

Un uovo fresco, rigorosamente non sodo, e due persone che se lo lanciano, a distanza sempre più lunga, cercando di non romperlo tra le mani e di non farlo cadere a terra. Sono questi gli ingredienti principali del Lancio dell’Uovo, il tradizionale evento della valle Versa, che è tornato domenica scorsa con grande successo e tanta attesa, dopo tre anni di stop a causa del Covid. Ma il record di 62,5 metri del 2006 è rimasto ancora imbattuto.

Anfitrione della manifestazione è il ristoratore Giorgio Liberti, che anche questa volta ha messo a disposizione il cortile e l’area di fronte al suo “Prato Gaio”, nella frazione Versa di Montecalvo Versiggia, per la sfida: l’evento è organizzato dal Comitato per la Preservazione delle antiche tradizioni popolari dell’Alta Valle Versa, che ormai da 50 anni ha deciso di far rivivere questo gioco, diffuso in zona fin dai primi del Novecento e forse anche prima. E ora la tradizione è portata avanti anche dai giovani della valle, in prima linea nel tramandare una singolare usanza, che è rimasta l’ultima in vita del leggendario Carnevale dell’Alta Valle Versa, dopo la sospensione di un’altra manifestazione storica come la sfilata dei carri allegorici a Santa Maria della Versa.

Il clima primaverile di domenica scorsa ha attirato tanti “lanciatori”, ma anche un numeroso pubblico di curiosi che, armati di smartphone, hanno immortalato i lanci più belli, ma soprattutto quelli riusciti male e le smorfie sui volti di chi si vedeva rompere l’uovo tra le mani proprio quando sembrava che il tiro fosse andato a buon fine e già assaporava il record battuto. Non a caso i membri delle squadre si sono presentati vestiti di tutto punto con tute da operai, giacconi, ma anche protezioni di fortuna, create con i sacchi neri per l’immondizia.

Come sempre il divertimento è stato assicurato con tante risate e indumenti da mettere immediatamente in lavatrice se non da buttare via.

Il Lancio dell’Uovo è sicuramente l’attrazione principale del Carnevale dell’Alta Val Versa, ma anche domenica non sono mancati la polenta con frittura e baccalà, innaffiata dai vini locali, musica e tanto intrattenimento. Il gioco è stato inserito nelle manifestazioni del “Club Italiano Sport Goliardici” oltre ad essere stato esportato in altre feste della zona ed essere stato al centro di una putata televisiva della trasmissione “Tu si que vales”. Inoltre, negli anni scorsi è stato concluso un gemellaggio con il Lancio dell’Uovo di Cengio (Savona), gara analoga che si tiene ogni anno nell’ambito delle Cengiadi, con gli organizzatori che vengono invitati ai rispettivi eventi.

Sulla pagina Facebook “Lancio dell’Uovo” è possibile vedere foto e video delle ultime edizioni, ma anche tanto materiale storico dei decenni scorsi: un modo sia per riconoscersi più giovane in qualche immagine o frammento registrato sia per ricordare chi, purtroppo, oggi non è più qui a tenere viva questa tradizione tipica della valle.

L’usanza del Carnevale dell’Alta Val Versa risale addirittura agli anni Trenta del Novecento, quando il “Prato Gaio” era ancora un “ballabile” frequentato alla domenica pomeriggio dai giovani della zona per ballare e socializzare. Nel periodo di Carnevale si svolgevano poi i giochi contadini, come la pentolaccia e la carriolata, mentre solo negli anni Settanta è arrivato il Lancio dell’Uovo: un gioco molto semplice nato praticamente per caso, ma divenuto da quel momento un appuntamento fisso della prima domenica dopo le Ceneri, che, nonostante la concomitanza con il Carnevale di Santa Maria, ha sempre attirato tantissima gente, tanto che i più anziani si ricordano le lunghe code di macchine parcheggiate dei curiosi che venivano a vedere i lanci o partecipavano alla sfida.

Il regolamento è sempre rimasto uguale da oltre 50 anni: si gioca rigorosamente in coppia, due maschi o due femmine, si parte da una distanza minima di 5 metri che poi aumenta ogni volta di 5 metri man mano che l’uovo viene lanciato correttamente: i compagni di squadra possono scambiarsi consigli su come fare i lanci e, soprattutto, in che modo afferrare l’uovo perché non si rompa. In base al registro storico dei lanci, consultabile durante la gara, il record imbattuto è del 2006 con 62,5 metri. E visto che anche quest’anno nessuno è riuscito a fare meglio, bisognerà aspettare il 2024 per scoprire se ci saranno due nuovi lanciatori da record che entreranno della storia di questo gioco davvero unico nel suo genere e destinato ad essere portato avanti per ancora tanti decenni.

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