Giornata di fraternità sacerdotale del clero genovese alla Guardia

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La Messa nel santuario di Tortona celebrata da “don Guido”

TORTONA – Giovedì 15 giugno, vigilia della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, si è svolta presso il Santuario della Madonna della Guardia di Tortona la giornata di fraternità sacerdotale del clero genovese, cui hanno preso parte circa una quarantina di sacerdoti dell’Arcidiocesi.

Se la gioia di vedersi per un momento di ritiro e preghiera come fratelli nel sacerdozio è sempre grande, poter celebrare la S. Messa – fonte, cuore e culmine della nostra vita di sacerdoti – con il “nostro don Guido” ha reso l’incontro col Signore ancora più bello e fraterno.

Mons. Marini, che ci ha accolto già in sacrestia con quella fraternità che sempre l’ha contraddistinto, nella celebrazione eucaristica ci ha immersi nel mistero di quel Cuore Sacerdotale che dà forma e sostanza ai nostri cuori, invitandoci a guardare al grande San Luigi Orione, le cui spoglie mortali si venerano nel Santuario.

Perché il Signore Gesù non è solo l’oggetto della nostra predicazione, il centro del nostro annuncio! Non è solo il criterio fondante del nostro vivere e del nostro pensare e agire! Gesù non è solo il termine del nostro ministero, in forza del sacramento che ci conforma a Lui Capo Maestro e Sacerdote! Gesù è la nostra Vita, la Verità del nostro Sacerdozio, la Via da percorrere, in forza di un amore che ci ha scelti e chiamati, presi e forgiati. Gesù è la nostra vita e la nostra Gioia.

Terminata la Messa e salutato l’amato presule, il rettore don Renzo Vanoi ci ha intrattenuto sulla vita “genovese” di don Orione, ricordando i tanti episodi che lo legano alla nostra città e alla nostra Chiesa, a cominciare dai suoi funerali, iniziati a Sanremo, dov’era morto, e concluso in San Lorenzo, tra due ali di folla dove volti di ogni estrazione sociale erano venuti a rendere l’ultimo saluto a quel piccolo grande prete che aveva fatto di Cristo Signore la vita e che nella sua carità aveva saputo coinvolgere tutti come un fiume di amore in piena. Dopo il pranzo, ancora ai piedi di Maria per la recita del S. Rosario e affidare alla Regina degli Apostoli, la nostra vita di sacerdoti, il nostro desiderio ardente di essere del Signore e, infine, il dono di nuove numerose e sante vocazioni sacerdotali per il presbiterio genovese e per quello di Tortona.

Don Matteo Pescetto

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