Giornata diocesana per la santificazione dei sacerdoti

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Il 13 maggio nel santuario della Guardia di Tortona. L’invito del Pro-vicario generale ai confratelli

TORTONA – Sabato 13 maggio, nella cornice dei pellegrinaggi vocazionali presieduti da Mons. Guido Marini nel mese mariano, si inserisce la giornata per la santificazione dei sacerdoti.

Tradizionalmente prevista nella festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù, quest’anno, per favorire la partecipazione del clero diocesano, la proposta è stata pensata in questa data ancora lontana dalle attività pastorali estive.

L’appuntamento è presso il Santuario della Madonna della Guardia di Tortona, dove alle ore 9.30 è prevista la concelebrazione presieduta dal Pastore diocesano.

Nella mente e nel cuore di noi ministri ordinati risuonano ancora vive le parole che il Vescovo ci ha rivolto in occasione della Messa Crismale, lo scorso 6 aprile in Cattedrale: «Mentre il Signore ci consegna la [sua] parola, noi gli chiediamo aiuto perché non la perdiamo di vista; perché rimanga in noi come una forza a motivo della quale il nostro ministero sprigiona vita, luce, gioia, bellezza, pienezza di vita, la vita nuova che è il Signore Gesù e che attraverso di noi arriva nel mondo e alla nostra gente.

Chiediamo al Signore che ci aiuti tutte le volte che, per tanti motivi, rendiamo l’annuncio della fede qualcosa che pesa, qualcosa che non rischiara, qualcosa che non libera, qualcosa che non comunica gioia, qualcosa che non fa mettere le ali all’esistenza».

In esse è racchiuso molto bene il senso del nostro cammino e della nostra missione sacerdotale e non trovo il bisogno di spenderne ulteriori per dire quanto sia nobile, giusto e santo ritrovarci in comunione, nella lode e nella richiesta al Signore glorioso di renderci partecipi della sua missione di salvezza. Nel sentirci pienamente parte del Risorto è l’unica nostra piena gioia, l’efficace fonte di consolazione, il robusto luogo di riparo e l’inesauribile serbatoio di forza per il nostro vivere nel mondo senza lasciarci travolgere dal mondo.

A fronte delle tante fatiche quotidiane che rischiano di annebbiarci la vista battesimale, non rimane che riaffermare la centralità della luce che si sprigiona dal Signore Gesù.

Nel ricordo dei confratelli impossibilitati a partecipare perché sofferenti nel corpo e nello spirito, fin da ora rivolgo un caro augurio in novità di vita al nostro Vescovo unitamente ai diaconi e ai confratelli nel presbiterato.

Don Francesco Larocca

Pro-vicario generale

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