Giuseppe Polimeni entra nella Crusca

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Giuseppe Polimeni, professore ordinario di Storia della lingua italiana e di Linguistica italiana all’Università Statale di Milano, originario di Retorbido e tortonese “d’adozione”, è stato nominato socio corrispondente della prestigiosa “Accademia della Crusca”. Il Collegio degli Accademici della secolare istituzione fiorentina, riunito in seduta straordinaria, ha, infatti, scelto nei giorni scorsi dieci nuovi Accademici: cinque italiani e cinque di altra nazionalità. Tra di loro, oltre a Polimeni, l’italiana Maria Teresa Zanola, professoressa ordinaria di Linguistica francese alla “Cattolica”. «Con queste nomine l’Accademia della Crusca rinforza la propria attività di ricerca e di alta formazione, guardando ai tradizionali ambiti di studio che le sono propri, ma anche a nuovi orizzonti di ricerca e di promozione della nostra lingua, grazie soprattutto all’intensificarsi dei rapporti con gli studi di Linguistica italiana all’estero» – ha dichiarato il presidente dell’Accademia Paolo D’Achille. «Sono felice e onorato – ha commentato Polimeni – di essere stato nominato Socio corrispondente dell’Accademia della Crusca e sono grato a Gabriella Alfieri, presidente della Fondazione “Giovanni Verga” di Catania, che ha proposto la mia candidatura, e a tutti gli accademici che mi hanno sostenuto, nel solco del magistero dei maestri, Silvia Morgana, docente di Storia della lingua italiana in Statale, e Angelo Stella, presidente del Centro Nazionale di Studi manzoniani. Penso a questa nomina come a un’occasione di servizio, nella ricerca storica e soprattutto nell’attività di consulenza linguistica in cui l’Accademia della Crusca è oggi impegnata, una possibilità effettiva per far sentire l’italiano lingua viva e capace di includere, esprimendo, soprattutto oggi, i bisogni e le aspirazioni della società in cui viviamo». «I miei studi – ha aggiunto il neo Accademico – vertono principalmente sulla lingua del Manzoni. Lo cito perché è stato il primo in Italia a intendere la lingua come un fatto democratico, come uno strumento di comunicazione di un’intera società. Ci ha detto qual è la via per comprenderla, amarla e usarla: non deve mai escludere nessuno ». Nel passato e ancor più nel presente è uno strumento «che può e deve includere tutti. E l’italiano è una lingua viva; lo vedo nei miei studenti, nei miei figli. Viene da una storia difficile, sorge dalle varietà linguistiche, ma le varietà non ci devono spaventare, perché la nostra lingua è capace di ospitare». «Un apporto che con piacere spero di poter dare – aggiunge il professore – sarà quello di collaborare al servizio di consulenza linguistica attraverso il sito dell’Accademia: le persone scrivono e gli Accademici rispondono ai vari quesiti». Polimeni è condirettore della rivista “Italiano LinguaDue” con Silvia Morgana e Massimo Prada; co-fondatore e condirettore della “Rivista di Studi manzoniani”, con Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Francesco Spera e condirettore della collana “Vulgare latium. Lingua Testi Storia” con Massimo Prada. Il filone principale dei suoi studi è legato, in particolare, ai processi grammaticali e ai tratti linguistici e stilistici degli autori nell’epoca postunitaria e soprattutto ad Alessandro Manzoni.

Matteo Colombo

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