Gli elettrodomestici ribelli

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di Arianna Ferrari e Andrea Rovati

LEI

Negli ultimi mesi l’inspiegabile insurrezione degli elettrodomestici ci ha messo a dura prova. Premettendo che li abbiamo sempre trattati con rispetto, non riusciamo a capire perché si siano uniti in una sorta di alleanza rivoltosa contro di noi. La nostra vita gravita su due case e per tale motivo i problemi sono doppi. Tutto iniziò con un improvviso default della corrente elettrica in cucina mentre stavamo per rientrare verso l’altra casa. Reazione di panico soprattutto per la gestione degli alimenti. Abbiamo cucinato tutto il cucinabile, lavato i piatti e per il cibo che restava abbiamo chiesto ospitalità nel frigorifero e nel freezer dei miei suoceri. Nei giorni successivi grazie a loro siamo riusciti a risolvere il problema… sospiro di sollievo rovinato dal fatto che ci siamo ritrovati con lo stesso guaio nell’altra casa. Replay della puntata precedente. Da allora, nell’ordine, si è rotto il vetro del box doccia, ha dato forfait la lavastoviglie, i cancelli elettrici di entrambe le dimore e non ultimo l’antifurto. L’altra sera, quando ci vedevamo già sul divano, di nuovo un blackout in cucina. Nel pomeriggio avevo fatto la spesa e dunque frigo e freezer erano ben riforniti. Stavolta però siamo stati bravissimi; senza perdere la calma abbiamo svuotato tutto, portato a casa dei miei suoceri i viveri e quasi ridendo ci siamo fatti i complimenti per l’aplomb. Ormai siamo veterani. La vera forza sono le nostre famiglie: martiri torturati da tutti i nostri problemi idraulici ed elettrici.

arifer.77@libero.it

LUI

Quanti oggetti ci sono nella nostra vita? Fino a qualche generazione fa ai nostri avi bastavano poche cose per vivere, e non penso agli uomini delle caverne ma a chi ci ha preceduto nel passato recente e che abbiamo conosciuto. Qualche vestito, un paio di scarpe, lampade a petrolio, tavoli e sedie, attrezzi agricoli, manufatti che non di rado si erano costruiti da soli e che comunque erano in grado di riparare. Il balzo temporale è stato vertiginoso, tanto che i viaggi di Marty McFly con la DeLorean sembrano scampagnate. Ciò che abbiamo oggi è incommensurabile ma c’è il rovescio della medaglia: usiamo oggetti di cui non sappiamo praticamente niente e loro hanno la cattiva abitudine di rompersi, specie gli elettrodomestici. Davanti a ciò che percepiamo come imprevisto (ma che imprevisto non è affatto perché è nella natura delle cose) segue una sequenza piuttosto standard di reazioni. La prima è quella dell’incredulità: non può essere vero, e visto che qualche volta col computer o col telefono ha funzionato, proviamo a spegnere e riaccendere. Segue il maldestro tentativo di metterci mano, spostando prese e svitando pannelli. Spesso si tratta di modelli usciti di produzione e i relativi numeri verdi sono dismessi da anni. Questi espedienti non funzionano quasi mai: ci arrendiamo e inizia la ricerca del professionista che possa accorrere in nostro aiuto. Alla fine ci riusciamo e festeggiamo… fino al prossimo guasto perché ormai lo abbiamo capito: è un complotto, ce l’anno con noi.

andrea.rovati.broni@gmail.com

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