Grazie don Pier Giorgio
Carissimo Don Pier Giorgio,
più volte in questi mesi mi hai manifestato la disponibilità ad un tuo avvicendamento nel ruolo di Direttore del nostro giornale.
Anche in questo hai mostrato una particolare sensibilità ecclesiale: non hai voluto mettere il vescovo di fronte ad una decisione presentando le tue dimissioni, ma hai motivato il desiderio di un cambiamento lasciandomi libero, nei tempi e nella scelta, di valutarne l’opportunità. E io più volte ti ho chiesto di rimanere al tuo posto per portare avanti il servizio di Direttore al quale sei stato chiamato fin dal novembre 1998. Abbiamo così insieme condiviso un discernimento che ci ha portato alla scelta del nuovo Direttore nella persona del Dott. Matteo Colombo.
Desidero esprimerti il mio più vivo apprezzamento e ringraziamento per come hai svolto un importante servizio in questi anni. Non è un ruolo facile per molti motivi: il nostro giornale è espressione della vita della nostra Chiesa e del suo composito territorio; racconta e amplifica il ministero del vescovo; vive tra tante difficoltà che vanno dalla “crisi” della carta stampata nell’era digitale alla problematica distribuzione postale; il suo essere settimanale diocesano gli conferisce una particolare “personalità” che deve continuamente ridefinirsi in un’epoca di rapidi cambiamenti del contesto sociale ai quali la comunità cristiana non può restare indifferente.
In tale contesto hai saputo muoverti con competenza e sensibilità ecclesiale, dando continuità alla lunga e prestigiosa tradizione del giornale.
Anzitutto hai creato una redazione che più che una squadra, come si usa dire, è una famiglia, quelli che tu chiami “i tuoi ragazzi”: a loro hai trasmesso molto sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano e da loro sei ricambiato con stima e affetto.
In questi anni non hai scritto molto ma, come ti ho sentito dire in alcune occasioni, hai letto molto. Non è poca cosa: la tua conoscenza della stampa cattolica, sia a livello nazionale sia a livello diocesano penso abbia caratterizzato il tuo modo di pensare la direzione del giornale. La stima che attraverso la tua persona il “Popolo” ha avuto nella Federazione Italiana Settimanali Cattolici è anche merito di questa tua conoscenza.
Voglio ricordare la tua capacità di relazione con il nostro territorio e con le altre voci di giornali locali: la tua franchezza e lealtà hanno sempre portato buoni frutti.
Molto altro ci sarebbe da dire. Racchiudo tutto in un grazie, sincero e sentito, certo che continuerai a dare il tuo contributo attraverso i tuoi saggi consigli e la tua esperienza.
Al nuovo Direttore e alla Redazione, nella quale considero anche tutti i collaboratori del giornale nel territorio della nostra Diocesi, come pure al Consiglio di amministrazione della Fondazione Mons. Igino Bandi, auguro un buon lavoro. Le sfide che ci attendono sono molte: non ci spaventano, anzi, rinnovano l’entusiasmo di chi crede che ogni notizia della città dell’uomo si comprende in profondità solo alla luce della Buona Notizia del Vangelo.
loro hai trasmesso molto sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano e da loro sei ricambiato con stima e affetto.
In questi anni non hai scritto molto ma, come ti ho sentito dire in alcune occasioni, hai letto molto. Non è poca cosa: la tua conoscenza della stampa cattolica, sia a livello nazionale sia a livello diocesano penso abbia caratterizzato il tuo modo di pensare la direzione del giornale. La stima che attraverso la tua persona il “Popolo” ha avuto nella Federazione Italiana Settimanali Cattolici è anche merito di questa tua conoscenza.
Voglio ricordare la tua capacità di relazione con il nostro territorio e con le altre voci di giornali locali: la tua franchezza e lealtà hanno sempre portato buoni frutti.
Molto altro ci sarebbe da dire. Racchiudo tutto in un grazie, sincero e sentito, certo che continuerai a dare il tuo contributo attraverso i tuoi saggi consigli e la tua esperienza.
Al nuovo Direttore e alla Redazione, nella quale considero anche tutti i collaboratori del giornale nel territorio della nostra Diocesi, come pure al Consiglio di amministrazione della Fondazione Mons. Igino Bandi, auguro un buon lavoro.
Le sfide che ci attendono sono molte: non ci spaventano, anzi, rinnovano l’entusiasmo di chi crede che ogni notizia della città dell’uomo si comprende in profondità solo alla luce della Buona Notizia del Vangelo.
+Vittorio