I Cantieri di Betania al centro del Sinodo

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Riunita la Commissione all’inizio del secondo anno. Il 14 ottobre l’incontro con i referenti dei Vicariati

TORTONA – Dopo la pausa estiva, mercoledì 21 settembre, nel salone della Curia, si è svolta la prima riunione della Commissione diocesana per il Sinodo all’inizio della seconda fase del cammino. Erano presenti il vescovo Mons. Guido Marini, mons. Marco Daniele, vicario episcopale per l’attuazione del Programma Pastorale, don Cristiano Orezzi, responsabile del Servizio di Pastorale Giovanile, Mario Merendi, diacono permanente, Priscilla Santini, segretaria della Pastorale Giovanile, Luca Simoni, co-direttore della Caritas Diocesana, con la moglie Stefania Cotroni e i nuovi membri don Massimo Bianchi, parroco dell’Unità Pastorale “Madre Teresa di Calcutta” di Novi Ligure, suor Rosanna Libra, religiosa salesiana della comunità di Tortona e Daniela Catalano, redattrice del settimanale Il Popolo.

Dopo l’invocazione dello Spirito Santo, si è proseguito con la lettura del passo del vangelo di Luca che narra l’incontro di Gesù con Marta e Maria nella casa di Betania (Lc 10,38-42). Questo brano è stato scelto dalla Chiesa italiana come icona della seconda fase del cammino sinodale, perché raccoglie i temi discussi nella prima: cammino, ascolto, accoglienza, ospitalità, servizio, casa, relazioni, accompagnamento, condivisione e prossimità. I membri della commissione si sono soffermati sulle parole evangeliche traendo spunto per una riflessione comunitaria.

Mons. Marini ha sottolineato come «la piccola esperienza di ascolto realizzata dal gruppo è un esempio del grande cammino sinodale della Chiesa che si compie proprio attraverso l’ascolto del Signore nello Spirito e attraverso ciò che ciascuno coglie e intuisce». Nel riprendere il percorso della Chiesa in Italia, mons. Daniele ha sottolineato che questo continua a livello universale fino al 2023 e per quella italiana fino al 2025.

Il secondo anno sarà dedicato all’ascolto del popolo di Dio e coinvolgerà persone, gruppi e ambienti finora non raggiunti, approfondendo i frutti del primo anno e dalle priorità individuate.

Per il cammino saranno fondamentali il Vademecum e i Cantieri di Betania che tracciano le prospettive di lavoro. I cantieri sono tre – Strada e villaggio, Ospitalità e casa, Diaconie e formazione spirituale – e ad essi ne sarà aggiunto un quarto che deve essere “particolare” per ogni diocesi e avere al centro le priorità delle Chiese locali. Il vescovo ha suggerito che questo debba essere riferito in modo specifico al cammino delle Comunità pastorali.

Anche il Papa, con il quale Mons. Marini ha parlato nel recente incontro per i nuovi vescovi che si è svolto a Roma, ha affermato che è molto importante che ci sia una stretta connessione tra Sinodo e cammino diocesano. «Le Comunità pastorali, infatti, – ha aggiunto il vescovo – non dovranno essere agglomerati di parrocchie ma vere realtà che garantiscono modalità diverse di vivere ciò che il Signore ci chiede nel tempo storico attuale». La pratica dei Cantieri, come ha spiegato mons. Daniele, sarà articolata e precisa e richiederà un coinvolgimento diffuso e differenziato per sperimentare la ricchezza del fare strada insieme, trovando modalità nuove per non lasciare indietro nessuno.

Proprio questo aspetto è stato oggetto di riflessione da parte di tutti i membri che hanno anche avanzato proposte su come attualizzarlo, soprattutto tra i giovani.

Per aggiornare i referenti dei Vicariati per il Sinodo sui Cantieri di Betania e sulle linee del secondo anno è stata individuata la data di venerdì 14 ottobre, alle ore 21, quando tutti saranno invitati a Tortona, nel salone della Caritas e incontreranno la Commissione diocesana. Soffermandosi sulla centralità dell’ascolto Mons. Marini ha distinto due ambiti: il primo che richiede un ascolto capace di cogliere la voce dello Spirito nel sensus fidei e l’altro di chi è lontano e non possiede la fede. Dal secondo possono arrivare dei segnali, anche in negativo, che spingono la Chiesa a interrogarsi e a trovare il modo per annunciare il vangelo in situazioni difficili che possono allontanare da Cristo. È importante esortare i referenti diocesani a «continuare l’ascolto in stile sinodale tenendo sempre ben presente la centralità di Cristo. Senza di Lui non c’è la vera comunione. Cristo è il centro e lo Spirito Santo ci accompagna verso l’incontro con Lui». Non si può prescindere sa questo perché il Sinodo non porta a chiederci come vogliamo la Chiesa oggi ma come vogliamo annunciare oggi nella Chiesa il Vangelo di Gesù Cristo».

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