I “ciaffi” di Carlotta Pagetto adesso si ispirano alla Pasqua
Novese, mamma di tre bambini, di giorno fa l’avvocato penalista, di notte cuce e crea papere, gallinelle, ovetti e agnellini da regalare alle persone a cui vuole bene
di Daniela Catalano
Chi ha detto che usare ago e filo sia un’attività per donne con tanto tempo libero a disposizione? A volte bastano una grande passione e una notevole creatività e il gioco è il fatto. Il tempo, poi, in qualche modo, si trova e si riesce a incastrare tutto: lavoro, marito e figli. Almeno questo è quello che riesce a fare la novese Carlotta Pagetto, 40 anni appena compiuti, sposata con Simone e madre di tre bimbi, Edoardo, Riccardo e Amedeo. Di lavoro fa l’avvocato, ma per hobby coltiva la sua straordinaria capacità di realizzare creazioni artigianali, cucite a mano con amore e pazienza.
Pasqua e Natale per lei sono i periodi più prolifici, durante i quali la fantasia si scatena e le sue mani sfornano deliziosi animaletti e piccoli oggetti che creano un clima di festa e di allegria.
Carlotta ci racconta che la sua vena “artistica” l’ha scoperta tanti anni fa, quando, giovane studentessa di Giurisprudenza, frequentava le fiere di hobbistica per cercare i materiali più particolari con cui cimentarsi e sperimentare. All’inizio la produzione di “ciaffi” – così lei e Simone avevano soprannominato i suoi manufatti – era a uso e consumo strettamente privato. Poi, con il tempo, la platea si è allargata e sempre più persone hanno iniziato a ricevere i suoi cadeau.
Con la prima gravidanza, l’operatività di Carlotta gradualmente si è interrotta e soltanto con l’arrivo del terzo figlio ha ripreso la sua passione e si è impegnata a realizzare tre fiocchi nascita, uno per sé e uno per le due nonne. Da sei mesi a questa parte è tornata a produrre, a ritmo serrato, centinaia di graziose novità.
La particolarità delle sue creazioni è che sono tutte cucite interamente a mano, perché Carlotta non sa usare la macchina per cucire e non ha sufficiente tempo per imparare farlo. Si diletta con due punti “basici”: il punto filza e il festone. Prima acquista appositi pannelli stampati con vari motivi, poi li ritaglia con grande precisione e prosegue con l’imbottitura di pannolenci per arrivare alla cucitura finale e all’opera di personalizzazione che rende i suoi pezzi unici. È sempre alla ricerca di un motivo ispiratore come nel caso delle produzioni pasquali, in cui si è lasciata attrarre dai cuori che ha manipolato fino a renderli simpatici oggetti di arredo. Spesso segue dei tutorial su Facebook per scoprire nuove tecniche.
Con la sua professione di avvocato civilista che la impegna 6 giorni su 7 e tre bambini piccoli e vivaci, Carlotta quando trova il tempo per dedicarsi al cucito? Nelle ore notturne. A sera tardi, quando tutti dormono o alle prime luci dell’alba, si ritaglia il suo spazio, si dedica con pazienza al “fai da te” e sforna i suoi e deliziosi decori artigianali.
La sua fantasia, invece, è sempre al lavoro, giorno e notte e guarda avanti. La scorsa estate già pensava alle bomboniere per il battesimo di Amedeo che è stato celebrato in dicembre e dopo Natale ha iniziato a immaginare che cosa produrre per Pasqua. La vulcanica vivacità, infatti, non si spegne mai e lei, complice il fatto di riuscire a dormire molto poco, utilizza ogni momento libero per avere le mani impegnate.
«Le due o tre ore che dedico al cucito – spiega Carlotta – rappresentano per me un momento estremamente rilassante, un tempo che posso dedicare completamente a me stessa e alle mie passioni. Ogni sera vado a dormire contenta, pensando a quale sarà la mia creazione dell’indomani. Questo pensiero mi dona serenità e mi concilia il sonno. Avendo poca necessità di dormire, mi alzo spesso nel cuore della notte e cucio. Di solito fino intorno alle 6 quando tutta la casa si sveglia e ripartono gli impegni quotidiani. La realizzazione di queste decorazioni appaga la mia parte artistica e rende le mie giornate migliori».
Nell’ultimo mese ha anche scoperto di essere molto brava a cucire bellissimi tulipani di stoffa colorati e primaverili e in passato ha lavorato anche il vetro, il legno e la cera.
«Amo regalare i miei “ciaffi” – dichiara – alle persone alle quali voglio bene: le mie carissime amiche, i miei famigliari, i miei colleghi. Per me questo è un gesto di grande affetto che mi dona gioia». Anche se la vita impegnativa che conduce le impedisce di trasformare il suo hobby in una seconda attività, questo non le vieta di sognare di creare, un giorno, un laboratorio tutto suo dove poter appagare il suo estro. Le piacerebbe anche promuovere attività per i bambini, per aiutarli a esprimere la loro voglia di fare, perché si rende conto che, spesso, i due figli più grandi le chiedono di aiutarla.
L’entusiasmo che si percepisce nella voce di Carlotta è davvero coinvolgente ed è il miglior biglietto da visita per questa mamma “artista” che si sbizzarrisce a donare al suo prossimo un sorriso. Papere, gallinelle, ovetti e agnellini, gnomi, cuori, ghirlande e tanto altro, in fondo, sono l’espressione del desiderio di far stare bene la persona che li riceve e di augurarle serenità e gioia.