I coordinatori di oratorio impegnati nelle parrocchie accanto ai giovani
Il Servizio di Pastorale Giovanile diocesana ha formato 13 operatori che aiutano le comunità nel percorso di crescita delle nuove generazioni
TORTONA – Da alcuni anni il Servizio diocesano per la Pastorale giovanile sta cercando di offrire nella Diocesi di Tortona un’attività volta a mantenere vivi gli oratori diocesani durante tutto l’anno pastorale e non solo nel periodo del Centro Estivo. La prima fase di questo progetto è stata avviata attraverso l’apertura della “Scuola per Educatori di Oratorio” che, in questi anni, ha visto alternarsi “allievi” e insegnanti pronti ad approfondire e valorizzare il potenziale educativo che un oratorio è chiamato a favorire. Tra le file di questi giovani e adulti che hanno preso parte al cammino formativo sono state individuate alcune persone che, attraverso l’ausilio di enti diocesani come Agape, O.D.P.F. e anche il Comitato Zonale ANSPI, sono stati poi assunti per promuovere attività e percorsi in alcuni oratori. Il cammino, partito 6 anni fa con alcune esperienze pilota, tocca ora l’intero territorio tortonese con 13 coordinatori di oratorio inseriti nelle comunità di: Stradella, Bressana Bottarone, Voghera (Duomo/San Rocco), Voghera (Pombio), Castelnuovo Scrivia, Volpedo/Val Curone, Tortona (San Bernardino), Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Stazzano, Arquata Scrivia e Casella. Le attività condotte dai coordinatori spaziano dalla semplice apertura e sorveglianza dei “cortili”, all’organizzazione di doposcuola creativi, alla guida di percorsi per il dopo Cresima, alla formazione degli adolescenti fino all’animazione di varie attività parrocchiali. L’esperienza risulta essere impegnativa dal punto di vista formativo ed economico, ma necessaria per garantire vitalità a quegli oratori che si dimostrano sempre più punti di riferimento per le comunità in cui sono inseriti e per quei centri nei quali sono assenti realtà giovanili significative. La strada è ancora lunga e la volontà è quella di offrire un servizio simile anche ad altre realtà parrocchiali che ne avrebbero bisogno. Le difficoltà non mancano, ma sicuramente la presenza di figure educative formate che si prendano cura degli oratori è un dato di fatto di cui non si può fare a meno. La Pastorale Giovanile vuole ringraziare il vescovo Mons. Guido Marini, punto di riferimento importante per questo cammino e per l’impegno economico della Diocesi nel progetto. Un ringraziamento va anche alla Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia che dal primo anno aiuta la realizzazione di questa iniziativa per l’Oltrepò pavese e alla fondazione Cassa di Risparmio di Tortona per il versante piemontese e ligure. E, infine, un “grazie” cordiale a quelle parrocchie che, anche in minima parte, contribuiscono al sostentamento del progetto dei coordinatori di oratorio.
Il racconto dell’esperienza vissuta “sul campo”
Arquata
«L’esperienza in oratorio che noi educatori della Pastorale Giovanile stiamo vivendo da qualche mese è sicuramente coinvolgente e ricca di significato, che permette ai partecipanti di vivere momenti di socializzazione. L’oratorio offre una vasta gamma di attività, tra cui giochi, laboratori creativi; l’oratorio di Arquata è un luogo di accoglienza e inclusione, dove ogni giovane è accolto per quello che è, senza giudizi o pregiudizi. In definitiva, è un’esperienza che sta arricchendo la nostra Vita ma anche quella di chi vi partecipa, offrendo momenti di gioia e la possibilità di crescere insieme».
Carola Morcio ed Emanuele Moro
Stradella
«Sono sono una quindicina coloro che frequentano il doposcuola e alcuni si sono aggiunti durante l’anno. I primi mesi sono serviti a conoscerci e a instaurare un legame con i ragazzi. Io mi occupo di andarli a prendere alla fermata del pullman, i ragazzi arrivano verso le ore 14 circa, poi andiamo in oratorio per pranzare. Il pranzo insieme è un momento conviviale durante il quale i ragazzi chiacchierano, scherzano, a volte litigano, andandosi a creare un clima familiare. Per me uno degli aspetti più cari è far sì che l’oratorio sia sentito dai ragazzi come casa».
Adelina Sansone
Castelnuovo
«Nei miei due anni da coordinatore in oratorio a Castelnuovo l’impegno è stato principalmente quello di ripopolarlo, poiché, dopo il Covid, gli unici eventi rilevanti sono stati il Grest e Carnevale. Per questo, abbiamo aperto tutti i sabati pomeriggio e una domenica al mese, e abbiamo organizzato una festa ogni mese, con giochi e attività organizzate dagli animatori. Quest’anno abbiamo voluto valorizzare anche gli animatori e la loro formazione e, grazie all’aiuto di alcuni ragazzi che sono stati animatori negli anni passati, abbiamo preparato un corso con incontri mensili con lo scopo di creare un gruppo unito e pronto al prossimo Grest. Inoltre, abbiamo riaperto alla possibilità di organizzare i compleanni dei bambini in oratorio, iniziativa che è ampiamente utilizzata dalle famiglie. Mi ritengo pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti finora: l’oratorio non è più “chiuso” come negli ultimi anni e sta portando anche vantaggi alla vita parrocchiale perché molti più bambini partecipano al catechismo e sono presenti a Messa. Il prossimo obiettivo adesso è il Grest».
Alessandro Trausi
Tortona
«La presenza della coordinatrice di oratorio Anna Moro per la parrocchia di San Bernardino è stata fondamentale nell’ultimo anno. Grazie alla sua presenza giornaliera e nel fine settimana, è stato possibile dare una maggiore concretezza e creatività alla catechesi settimanale e, soprattutto, si è ottenuto un miglior coordinamento per la formazione del gruppo educatori al quale Anna si è dedicata con molta competenza. La giovane è stata una risorsa molto importante e, grazie alla sua assunzione, ha potuto continuare il suo percorso universitario e dedicarsi contemporaneamente alle attività parrocchiali. Per la nostra parrocchia è stato un dono molto grande che condividiamo anche con i ragazzi che frequentano il nostro oratorio e arrivano dai paesi vicini. La figura del coordinatore di oratorio, dunque, è stata davvero un’autentica provvidenza per tutta la zona che gravita su San Bernardino».
Suor Carla Tonelli