I giovani e il Giubileo: 4 cose che possono fare
La festa per san Giovanni Bosco. Ospite a Tortona don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile della Chiesa italiana
DI DANIELA CATALANO
Venerdì 31 gennaio il nostro Servizio per la Pastorale Giovanile, per la ricorrenza di san Giovanni Bosco che da quattro anni è occasione di festa diocesana, ha organizzato l’incontro con don Riccardo Pincerato, 35 anni, sacerdote veneto, responsabile da settembre del 2023 del Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile (Snpg) della Chiesa italiana.
All’appuntamento alle ore 18, nel salone del seminario, era presente un numeroso gruppo formato non solo da giovani ma anche da educatori, catechisti, religiose, sacerdoti e appartenenti a varie associazioni, che hanno ascoltato con attenzione l’intervento del relatore sul significato e sul valore del Giubileo.
A introdurlo è stato don Cristiano Orezzi, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana, che ha salutato il vescovo Mons. Guido Marini e ha ricordato l’opuscolo intitolato Il Giubileo del 1875 – Su istituzione e pratiche divote per la visita delle chiese scritto da san Giovanni Bosco, proprio in quell’anno giubilare.
Don Pincerato, partendo dalla Bolla di Papa Francesco In spenon confundit, ha illustrato alcuni spunti che possono essere spendibili nel mondo giovanile. Partendo da quella che è un’esperienza di popolo, caratterizzata dall’indulgenza, il relatore si è soffermato su 4 azioni che caratterizzano il Giubileo: passare la porta santa, fare professione di fede, sperimentare la riconciliazione e vivere il pellegrinaggio. Di ciascun dei 4 elementi il sacerdote ha messo in evidenza l’aspetto spirituale che li caratterizza e come possono essere introdotti nella realtà quotidiana per prepararsi al meglio a vivere il Giubileo dei Giovani che si terrà dal 28 luglio al 3 agosto.
Al termine dell’intervento, tutti i presenti si sono recati nella cappella del seminario per l’adorazione eucaristica. Mons. Marini ha ringraziato don Riccardo per la sua presenza, ricordando che nel 2025 cade il suo decimo anniversario di ordinazione sacerdotale, e don Cristiano per il suo impegno. Poi ha citato una frase di Mons. Mariano Magrassi, abate benedettino, arcivescovo a Bari e originario della nostra Diocesi, il quale affermava che «la liturgia non consiste in tante cose da fare, ma anzitutto in Qualcuno da incontrare», che può essere ripetuta utilmente anche per il Giubileo. «Il pellegrinaggio ci parla di una via ed è il Signore Gesù la via; – ha detto il vescovo la porta ci ricorda che Lui è la porta, la confessione e l’indulgenza ci parlano di Lui che è il volto della misericordia di Dio, la professione di fede ci ricorda che Lui è la luce del mondo che dà senso alla vita. Il Giubileo l’avremo vissuto se avremo incontrato in un modo nuovo Lui, attraverso la via, la porta, l’esperienza della misericordia, la professione della nostra fede. Questo anno dovrebbe diventare un trittico: un’attesa di Lui, un incontro con Lui e un racconto di Lui». Dopo il momento di preghiera, è seguito il momento di festa, con il taglio della torta per i 60 anni di Mons. Marini che ha brindato con tutti i presenti, prima di essere accolto al “Santachiara” per la cena preparata e servita dagli alunni coordinati dai docenti dei corsi professionali di sala e cucina dell’istituto diocesano.