I guanti sono tornati

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di PATRIZIA FERRANDO

L’inverno insinua freddo e abitudini nelle giornate ormai corte. Sia i cultori di venti nordici sia i nostalgici indefessi del tepore e del sole estivo, riprendono tutto quanto popola i mesi tra dicembre e marzo: ad esempio, i guanti. In effetti, la loro prevalente collocazione stagionale è un inganno della contemporaneità. Se il loro valore estetico indurrebbe a non sottovalutare i guanti estivi, il loro lato simbolico ci aiuta a riflettere sul senso del limite o della vicinanza nei rapporti. Per una volta, non pensiamo a protezioni come necessità igienica e sanitaria imposta dal passato recente; partiamo da guanti preziosi di antichi sacerdoti, severi di militari, lucenti di dame. Eccetto i gioielli, sono forse gli accessori in cui a limitate dimensioni corrispondono maggiori rimandi storici. Cosa dice il galateo sui guanti? Perché ancora oggi quando ci si presenta e si indossano guanti, il galateo consiglia di sfilarne uno per tendere la mano nuda? Facciamo, come spesso accade nel ricercare motivazioni per alcuni gesti, apparentemente privi di significato evidente, un salto indietro nel tempo. Fino a circa due secoli fa, ci si stringeva la mano per suggellare un contratto o per riconciliarsi, non in termini di mera cordialità di contorno, ma proprio quale gesto probante, e tale mano doveva assolutamente essere nuda. I guanti, infatti, erano visti come eventuali veicoli di tradimento e lesione, per nascondere armi che potevano ferire, e ai tempi per un’infezione si moriva, o lame e punte avvelenate. In questo modo, quindi, si mostrava la propria buona fede, la reciproca fiducia di chi non cela segreti e atti da doppiogiochista. Altra indicazione molto importante riguardava il baciamano: non si baciava mai la mano guantata di una signora. Il baciamano, infatti, si faceva al chiuso e al chiuso non si portavano i guanti. Cosa ancora prevedeva il galateo dei guanti? Invitati a pranzo, gli uomini toglievano i guanti e li mettevano nello sparato del panciotto, le signore li tenevano sulle ginocchia. Ma attenzione! Nei balli di società, ci ricorda Gina Sobrero nel suo galateo, uno dei più apprezzati e diffusi poco più di cento anni or sono, i guanti non si toglievano mai. E oggi? Ancora oggi i guanti non andrebbero mai portati in un luogo chiuso, con l’eccezione del teatro, di un ricevimento formale o di un ballo. Si può afferrare un calice indossando i guanti, ma si toglieranno per mangiare, anche fosse solo una tartina o un pasticcino. Si tolgono sempre per salutare, anche al gelo, sfilandoli dalle dita e non dal polso, senza rovesciarli e senza sventolare la mano a mezz’aria. Se proprio non riuscite, meglio una rapida scusa.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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