I volontari Caritas al Sermig
TORINO – «Una giornata molto ricca spiritualmente». È stato questo il commento di una partecipante alla visita al “Sermig – Arsenale della pace” di Torino organizzata dall’associazione volontari della Caritas Diocesana sabato 21 ottobre, che ha aggiunto: «Un desiderio che avevo da anni. Ci ha accolti Marco, un laico consacrato della fraternità, che ci ha illustrato la nascita di questo movimento e le attività che si svolgono all’Arsenale. La sua empatia e la gioia nello stare con noi ci ha subito fatto sentire che un altro stile di vita quotidiana è possibile». Il “Sermig – servizio missionario giovani” nasce nel 1964 da un sogno di Ernesto Olivero e sua moglie, condiviso da alcuni amici: sconfiggere la fame nel mondo aiutando i missionari più poveri e lontani. Avevano capito che non serve lamentarsi ma bisogna mettersi in gioco, cambiare se stessi. L’attività si realizza in modi e forme diverse perché Olivero si mette a disposizione di Gesù rispondendo con un “sì” (questa la Regola) ai casi che si presentano. Tante sono le personalità che li hanno incoraggiati: da padre Michele Pellegrino a Paolo VI, madre Teresa, dom Helder Camara, frère Roger, Giovanni Paolo II, Giorgio La Pira che ricordando la profezia di Isaia 2,4, suggerì di trasformare il vecchio arsenale militare di Torino, da cui uscivano strumenti di morte, in strumento di vita. Dal 2 agosto 1983, 40.000 metri quadrati di superficie di fabbricati fatiscenti vengono trasformati negli anni con il lavoro gratuito di migliaia di volontari che danno un contributo economico e professionale in un luogo dove oggi si svolgono tante attività: una casa per chi non ha casa, un Centro medico, un progetto educativo “Felicizia” per bambini e ragazzi di 20 etnie diverse, una scuola di italiano per stranieri, un laboratorio del suono, una scuola per artigiani restauratori, diversi percorsi di formazione per giovani. L’Arsenale non è rimasto solo a Torino: ne è nato uno in Brasile, in Giordania per bambini e giovani diversamente abili, a Pecetto come casa della Fraternità. Ogni giorno 1.000 volontari varcano la soglia offrendo il loro lavoro, offrendo loro stessi per costruire il dialogo e la fraternità con ogni persona in nome di Gesù.
Daniela Lorenzetti