I volontari dell’Aido novesi ricevuti da Papa Francesco
All’udienza a Roma era presente anche il gruppo con la presidente Isabella Sommo
NOVI LIGURE – Sabato 13 aprile quattrocento volontari dell’Aido, l’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, provenienti da tutta Italia, sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in occasione del 40° anniversario della nascita dell’Aido nazionale.
“La donazione degli organi risponde a una necessità sociale perché, nonostante lo sviluppo di molte cure mediche, il fabbisogno di organi rimane ancora grande” ha detto Papa Francesco dell’Aido. “Il significato della donazione per il donatore, per il ricevente, per la società, non si esaurisce nella sua ‘utilità’ – ha osservato il pontefice – trattandosi di esperienze profondamente umane e cariche di amore e altruismo.
La donazione significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali e aprirsi con generosità verso un bene più ampio”.
Una prospettiva che permette di pensare alla donazione di organi “non solo come atto di responsabilità sociale, bensì quale espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne”. Dopo aver citato il passaggio del catechismo dedicato al tema, Francesco ha sottolineato che “ciascuno di noi realizza sé stesso anche attraverso la partecipazione alla realizzazione del bene altrui”. “Ogni soggetto rappresenta un bene non solo per sé, ma per l’intera società; da qui il significato dell’impegno per il conseguimento del bene del prossimo”.
Ad ascoltare queste significative parole c’erano anche i membri del Gruppo “Frederick” Aido di Novi Ligure, guidati dalla presidente Isabella Sommo.
“Incontrare il Papa, sentire il calore della sua stretta di mano – ha dichiarata Isabella Sommo – non è stata solo una grande emozione, ma anche una sosta rigeneratrice che ci ha rinnovati nelle motivazioni del nostro impegno associativo di ogni giorno”. Al Pontefice, lei e i suoi “volontari” hanno espresso tanta gratitudine per aver donato loro il suo tempo, la sua attenzione e le preziose parole. Il Gruppo di Novi ha donato al Papa un artistico uovo di Pasqua, appositamente realizzato e personalizzato per l’occasione dalla pasticceria novese Lasagna, che è stato molto apprezzato. Del gruppo Aido novese faceva parte anche Francesca Mutti che ha subito il trapianto del rene e che ha vissuto questo incontro con grande emozione e partecipazione.
Particolarmente significativo per lei è stato poter stringere la mano del Pontefice: “mi tremavano le ginocchia e mi mancavano perfino i pensieri mentre percorrevo lo spazio che mi avrebbe portato dal Papa, ma quando sono arrivata, ho stretto la sua mano con tutte e due le mie, ho guardato il sorriso rassicurante che mi ha rivolto e ho capito che ‘mi ha vista’.
A quel punto, con voce tremante ho mormorato il mio grazie, certa che lui abbia capito tutto quello che avevo nel cuore, tutto quello per cui stavo ringraziando”.
Francesca, che ha vissuto un momento unico e irripetibile, ha voluto rivolgere il suo rigraziamento alla presidente Sommo e a tutti “gli instancabili donatori d’amore” che sono i volontari dell’Aido, impegnati “in un’attivita’ costante di divulgazione, volta a diffondere la cultura della donazione di organi a scopo di trapianto”.