Il biodigestore non sarà ampliato

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La Commissione Ambiente del Comune interviene e chiede di affrontare il problema dei miasmi

TORTONA – Durante la Commissione Ambiente del Comune, presieduta dal consigliere Pierpaolo Cortesi venerdì scorso, sono arrivate rassicurazioni in merito agli interventi che la società Ecoprogetto intende apportare al biodigestore in strada per Castelnuovo Scrivia, proprietà della partecipata Amias, per cercare di contenere i miasmi, fastidiosi ma non nocivi, che periodicamente si avvertono fino al centro città, soprattutto nei mesi caldi e in particolari orari.

La riunione, alla quale hanno preso parte anche i componenti dell’Osservatorio Ambientale, è stata convocata a seguito della comunicazione, da parte della società Ecoprogetto di rinunciare all’intervento di ampliamento previsto che avrebbe portato anche a una conversione della produzione e alla ristrutturazione della struttura esistente, ponendo così fine anche al problema dei cattivi odori. L’intenzione era di raddoppiare la capacità produttiva dell’impianto e di passare dalla produzione di biogas a biometano: un investimento da circa 22 milioni di euro, su cui anche Amias contava per avere più utili. Purtroppo la difficoltà a reperire il materiale organico con cui alimentare l’impianto farebbe schizzare troppo in alto i costi economici, poiché non potendo utilizzare i rifiuti del territorio tortonese, destinati altrove, sarebbe stato necessario importarne da fuori.

Sul tema dei miasmi i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione hanno ribadito l’intenzione di mantenere desta la vigilanza e il presidente Cortesi ha già annunciato di voler portare la questione in consiglio comunale. L’amministratore unico di Amias, Orlando Deluca, ha presentato una relazione di Ecoprogetto in merito alle iniziative previste per il miglioramento del biodigestore. Da questa è emerso che “è in fase di installazione un cogeneratore alimentato a gas naturale, equipaggiato con quadro di controllo elettronico dei parametri di funzionamento in relazione al rendimento e allo scarico dei fumi che avverrà mediante una condotta di scarico distinta.

È stata, inoltre, prevista l’impiantistica necessaria per l’introduzione di reagente acido in modo che si possa gestire al meglio il trattamento utilizzando all’occorrenza una soluzione per il lavaggio dell’impianto di biofiltrazione”. Questi provvedimenti potrebbero bastare a contenere il disagio, non potendo attuare una riconversione a causa dei costi troppo alti da sostenere da parte del Gruppo Snam.

Stefano Brocchetti

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