Il collezionista del tempo. Nei calendari la nostra storia e le “note a margine” della vita

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Pier Angelo Cisi ha 83 anni e vive ad Alzano Scrivia. Dopo la mostra al “Civico” di Tortona, a dicembre ha presentato la sua raccolta in tv nella trasmissione L’ora solare condotta da Paola Saluzzi

DI DANIELA CATALANO

Collezionare oggetti è uno degli hobby più antichi della storia. Già dal 4000 a.C. gli uomini primitivi raccoglievano e conservavano pietre. E oggi, come allora, sono in molti a praticare questa attività che richiede pazienza (tanta), tempo, notevoli capacità organizzative e, perché no, anche spazio per conservare le collezioni. Ma come s’inizia una collezione? Molto spesso non si sceglie a priori il soggetto ma si seguono l’istinto e la curiosità. È il caso del cavalier Pier Angelo Cisi, 83 anni, di Alzano Scrivia, diventato collezionista “suo malgrado”, dopo una vita passata nell’amministrazione pubblica, lavorando nel Comune del suo paese, di cui è stato sindaco per 10 anni e vice per altrettanti. Fin da giovane, Cisi ha avuto tra le mani centinaia di antichi documenti che ha schedato e riordinato e ha sempre nutrito una grande passione per la storia e per la ricerca delle notizie. Un giorno, però, un suo amico che gestiva una impresa edile, ristrutturando un vecchio fabbricato, ha trovato un plico di calendari di una volta e lo ha invitato a vederli. Pier Angelo ha accettato ed è rimasto affascinato dal piccolo tesoro, formato da una quindicina di esemplari di diverse annate. «È stato allora che ho deciso di iniziare a collezionarli. – racconta – Oggi ne ho 150 dell’anno 2000 e più di 150 degli anni che vanno dal 1900 al 2000». Un secolo di calendari raccolti e catalogati che trovano posto nelle stanze sotterranee della sua casa alzanese, dove sono custodite anche altre collezioni di cui Cisi parla con piacere. Sono centinaia, infatti, i giornali che ha raccolto, fonti continue di interessanti notizie e ancora più numerose sono le cartoline. «Ne ho un centinaio di attori cinematografici, tra cui una di Totò con una dedica personale per me, un’altra di Alberto Sordi degli anni ’60 quando cantava e sul retro riporta i dischi da lui incisi e ancora di Gassman, Bramieri, Fernandel e addirittura Frank Sinatra e Federico Fellini». Accanto a queste trovano posto le cartoline augurali e quelle dei paesi italiani, suddivisi rigorosamente in ordine alfabetico. La raccolta prosegue costante e Cisi, attualmente, si sta dedicando in modo particolare alla provincia di Alessandria e di Pavia, alla ricerca di immagini di ogni singolo centro. Sicuramente non gli manca la buona volontà di andare in giro per i mercatini di antiquariato della zona con la moglie Carla, che incoraggia e sostiene la sua passione. Il calendario, però, per il nostro collezionista ha un fascino tutto suo, perché ognuno è diverso e ha delle caratteristiche particolari. E per trovare i suoi Cisi si è dato molto da fare. Ha contattato aziende famose e si è impegnato a scovare quelli più originali in giro per l’Italia. Accompagnandoci a vedere gli scaffali della sua raccolta, ci ha raccontato con entusiasmo la storia di un calendario “speciale” datato 1901. Si tratta di un piccolo esemplare di 4 per 6 centimetri della Pasticceria “Le Tre Marie” di Milano, dal quale risulta che i proprietari erano i Fratelli Crosta e non Crosti, come era stato erroneamente scritto in occasione della manifestazione meneghina “Re Panettone” e che il negozio era in corso Vittorio Emanuele 2 bis e non al civico 31. Sulla copertina compare un bel fregio floreale Art Nouveau stampato in verde, rosso e giallo, mentre sulla quarta, oltre a tutti i dati citati, la frase “Esportazione in Panettoni”, che era un punto focale dell’offerta del marchio. Cisi nel 2009 aveva inviato via mail la foto del calendario a Stanislao Porzio, patron dell’evento, ottenendo i ringraziamenti da parte dell’azienda per la puntuale precisazione e l’invito a presenziare alla festa del dolce milanese, che si svolge dal 2008. I calendari non sono solo cartacei, ma alcuni sono riportati su stoffa, come quello del 1969, l’anno della scoperta della luna, che è stampato su uno strofinaccio da cucina con il quale “è vietato” asciugare i piatti. Tra le chicche che Pier Angelo ci ha mostrato ci sono l’almanacco del 1918, l’anno della fine della Prima Guerra mondiale, quello del 1942, XXI anno dell’era fascista, con la tipica grafica del Ventennio e ancora quello agricolo del 1953 che contiene una serie di date e fasi stagionali che indicano i momenti migliori per seminare, coltivare e raccogliere. Non mancano i calendari profumati che in passato erano distribuiti dai barbieri, quelli “olandesi”, dei Carabinieri e di Frate Indovino. In alcuni si possono anche rinvenire gli appunti annotati su qualche pagina che ricordano fatti di vita vissuta o semplicemente informazioni meteorologiche. Due anni fa Cisi ha esposto una parte della sua collezione nella Sala Giovani del “Civico” di Tortona in una mostra che ha avuto un grande successo, intitolata Un secolo di storia attraverso i calendari e il 5 dicembre scorso è stato ospite della trasmissione L’ora solare condotta da Paola Saluzzi, in onda su TV 2000. La giornalista e il pubblico sono rimasti affascinati dall’entusiasmo e dalla vivacità di Pier Angelo che parla con affetto della sua collezione e dei suoi pezzi unici, di cui è molto fiero e che fanno parte della sua vita. In fondo, conservare oggetti del passato è un’attività che “porta in sé memoria di vita e rappresenta una vittoria sul tempo”, come si legge in una targa donata a Cisi dalla Pernigotti.

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