Il dizionario di Taylor Swift

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Di Ennio Chiodi

Può una cantante far muovere da un capo all’altro del mondo centinaia di migliaia di persone per seguire i suoi tour? Sì, se parliamo di Taylor Swift, una delle musiciste più seguite del Country prima e del Pop oggi, nata in Pennsylvania 37 anni fa e creatrice di una straordinaria – e miliardaria – impresa personale nel campo della musica, del costume e dello spettacolo. Taylor, del resto, può influire in maniera non del tutto indifferente sull’economia globale fino a modificare i dati di Pil e inflazione in percentuali comunque rilevabili. “Swiftonomics” è il termine con cui ormai si definisce e si analizza il complesso dei movimenti economici generati dall’attività della cantante, dal suo patrimonio personale, e dal gigantesco indotto provocato da concerti, viaggi e stili di vita. Esagerato? Non proprio, se si pensa che il termine è stato usato anche dalla Federal Reserve, la Banca Centrale americana, in occasione dell’ultimo tour negli Stati Uniti che ha mosso qualcosa come 5 miliardi di dollari in sei mesi. A questo gigantesco giro d’affari contribuiscono con le loro spese gli “swifties” – i milioni di scatenati e devoti fan – che adattano ai suggerimenti di Taylor, alle sue suggestioni canore, alle differenti età musicali dell’artista più amata, abiti (outfit si dovrebbe dire) e comportamenti. Un fenomeno che non interessa solo i più giovani. Ci stiamo sempre più abituando – di questi tempi – alla condivisione dei gusti, delle emozioni, dei comportamenti, dei modi di vivere, delle mode e delle follie. Anche questa è globalizzazione. Come se non bastasse sappiamo che Taylor può addirittura provocare piccoli terremoti – gli “Swift Quake” – rilevati più volte dai sismografi, che hanno registrato anche punte di 2.3 gradi Richter in alcuni concerti americani particolarmente movimentati. Il dizionario Tayloriano potrebbe arricchirsi di altre espressioni come “Swift Society”, il termine più diffuso sui social (@TheSwiftSociety) per contattare la vastissima comunità internazionale degli swifties; o come “Swift Politics”, l’impatto che le sue scelte e gli “endorsement” in favore soprattutto di candidati democratici e liberal hanno avuto e potrebbero ancora avere in occasioni di elezioni anche importanti come le presidenziali americane. Anche se Taylor non si esporrà, probabilmente, in questa prossima delicatissima occasione. Per ascoltare la loro beniamina nell’Eras Tour, sabato e domenica sono giunti a Milano decine di migliaia di fan provenienti da tutto il globo. A San Siro si sono trovati in 130 mila. In queste ore si tirano le somme: alcuni lo faranno con un sorriso, altri valuteranno danni e disagi, ma nessuno potrà pensare che il ciclone Swift sia passato inosservato.

enniochiodi@gmail.com

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