Il dono dell’amicizia

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DI ARIANNA FERRARI E ANDREA ROVATI

LEI

Il 17 novembre era il compleanno di Andrea. E come al solito mi sono posta l’amletica domanda: “Che cosa gli regalo?”. Siamo onesti: nel tempo in cui viviamo possediamo molte più cose di quante ce ne servano. Perciò pensare a un dono originale non è facile. Sarà capitato anche a voi, vero? Se ci aggiungete che io sono una donna atipica, che detesta lo shopping e il superfluo e quando compra qualcosa per sé sente in sottofondo l’Inno alla Gioia di Friedrich Schiller, capite che si trattava di una vera e propria impresa. Del resto, mi sembra di avere tanto, forse tutto… a parte una quantità industriale di candele o profumatori per la casa di cui faccio man bassa. Mi concentro, accendo una candela – appunto – e mi viene l’illuminazione. Decido che ciò che vorrei regalare a mio marito è un’esperienza di amicizia. Ho già parlato del Monregalese in cui siamo stati poco tempo fa. Contatto Rosmilia che gestisce sia “Cà del Bunimur” sia l’“Osteria Nuova dal 1909” a Carleveri, frazione di Rocca de’ Baldi. L’idea è condividere una splendida esperienza con alcuni amici. Le chiedo di riservarci tutta la casa e di pensare a una cena che faremo da lei. Poi invito i partecipanti. Bingo! Alla fine è stato tutto bellissimo per la magnifica umanità, l’indimenticabile cucina e il senso di essere famiglia insieme. Qui non capiti per caso… ci vieni apposta ma quando scopri questo luogo, ci torni perché sa di buono. Quel tipo di casa, di cibo e di ospitalità ormai sono quasi introvabili. Grazie a voi tutti, amici!

arifer.77@libero.it

LUI

Il Black Friday ci accusa di non essere felici perché ci manca l’ultimo inutile gadget tecnologico made in China e Amazon e compagnia si dicono disponibili a portarci a casa pure la pietra filosofale. La verità è che abbiamo tutto di tutto e fare un regalo è una faccenda molto complicata, specie in questa stagione quando si profila all’orizzonte il delirio consumistico di Natale. Io compio gli anni proprio adesso ma Arianna dimostra ogni volta di avere una marcia in più e sa stupirmi. Come quando mi ha portato in Toscana per una cena con un vecchio compagno di Università (e non mi sono accorto di niente fino a che non è venuto a bussare alla mia porta e ha visto la mia faccia incredula). Anche lo scorso 17 novembre ne ha combinata un’altra delle sue organizzando un’indimenticabile scorribanda alla “Cà del Bunimur” dove Rosmilia ci ha accolto, coccolato e sfamato (e c’era pure la leggendaria finanziera con creste di gallo e cervella: quanto mi ama mia moglie…). Siamo in provincia di Cuneo, la “provincia granda” come dicono da quelle parti, che oltre a essere proprio grande, è un luogo da cui non si passa per andare da un’altra parte, bisogna andarci apposta. Un momento magico e un luogo fuori dal mondo verrebbe da dire, un’isola che non c’è per citare Edoardo Bennato. E invece c’è. Finto è il mondo di plastica e di algoritmi in rete, qui invece c’è la verità delle relazioni, c’è innanzitutto Arianna e ci sono le persone, c’è la storia che ci dice chi siamo davvero. Altro che bit.

andrea.rovati.broni@gmail.com

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