Il “Grosso d’Oro” per ringraziare Mons. Vittorio Viola
Venerdì scorso la cerimonia di consegna
TORTONA – Venerdì scorso, nella Sala Consiliare, si è svolta la cerimonia di consegna del “Grosso d’Oro” a Mons. Vittorio Viola.
La più importante onorificenza della città è stata assegnata al pastore diocesano per decisione unanime dell’Amministrazione comunale ed è avvenuta alla presenza della maggioranza, della minoranza, dei rappresentanti delle autorità militari e delle realtà del volontariato tortonese, del Vicario generale mons. Mario Bonati e di don Claudio Baldi, parroco della cattedrale. A fare gli onori di casa è stato il presidente del Consiglio comunale Giovanni Ferrari Cuniolo, che ha sottolineato come la scelta di attribuire il premio sia stata dettata dal grande impegno dimostrato dal vescovo soprattutto nel periodo terribile della pandemia da Covid. Il sindaco Federico Chiodi ha poi preso la parola e si è fatto portavoce dei sentimenti di affetto e di gratitudine di tutti i membri dell’assise cittadina e si è soffermato sull’impegno umano e spirituale di Mons. Viola che soprattutto nei suo “Messaggi alla Città” nel giorno della festa di San Marziano ha sempre saputo parlare alla comunità, donando insegnamenti preziosi e profondi.
«Sono contento – ha detto – che pur essendo stato chiamato a un incarico importante lei abbia mantenuto il titolo di vescovo emerito di Tortona perché questo farà sì che non si spezzi mai il legame con la città». Alla manifestazione è stato invitato anche l’ex sindaco Gianluca Bardone che per primo ha accolto padre Vittorio a Tortona, «una città che sicuramente ha dato molto al vescovo ma alla quale lui ha saputo donare molto, accompagnandola sulle strade della fratellanza e dell’umiltà e richiamando l’importanza dell’essere rispetto all’apparire».
Dopo la lettura della motivazione del premio, da parte del vicesindaco e assessore all Cultura, Fabio Morreale, è avvenuta la consegna ufficiale. Poi Mons. Viola ha ringraziato il sindaco e le istituzioni per il “Grosso d’Oro” ma soprattutto per «aver condiviso un tratto di cammino molto prezioso della mia vita e per come avete ascoltato e sentito il desiderio di mettere in pratica i messaggi alla città».
«Credo che Tortona – ha auspicato – debba essere un piccolo laboratorio di democrazia, di rela- zioni umane vere, sapendo che il grado di civiltà della comunità si può misurare guardando come si confronta con gli ultimi, con i poveri e i deboli».
Al termine, l’Arcivescovo ha donato a tutti i presenti una corona del Rosario e il testo che raccoglie i suoi 5 Messaggi alla Città.
Daniela Catalano