Il “no” del Comune al parco eolico

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Nella conferenza dei servizi Chiodi ha manifestato il suo dissenso ai lavori sul Giarolo

TORTONA – È negativa l’opinione delle istituzioni del territorio tortonese in merito alla costruzione del parco eolico per le energie rinnovabili sul monte Giarolo (nella foto). Martedì scorso si è svolta una riunione di conferenza dei servizi che ha visto la pre-senza di numerosi enti coinvolti nel progetto, compreso il Comune di Tortona che sarebbe soggetto a delle modifiche viabilistiche che comporterebbero la tempo- ranea soppressione, per due anni, di due rotonde lungo la strada per Voghera, una nei pressi del centro commerciale Oasi e un’altra tra la provinciale e la nuova tangenziale, per consentire il passaggio di mezzi pesanti per trasportare le pale verso la val Curone. Disagi temporanei, ma che vanno soppesati nell’economia di un progetto complessivo, che è al momento gradito sul territorio. Tuttavia le decisioni saranno prese a livelli istituzionali superiori e l’iter di raccolta d’informazioni e pareri deve ancora conoscere un articolato svolgimento. Il progetto è sviluppato dall’azienda “15 Più Energia “di Brescia e prevede l’installazione di 20 aerogeneratori di 200 metri di altezza sui crinali del monte nel territorio dei comuni di Fabbrica Curone, Albera Ligure e Cabella Ligure, impattando sul territorio con la costruzione di una strada in alta quota, di un elettrodotto, e di un massiccio passaggio di migliaia di camion durante i lavori di installazione. Il sindaco di Tortona Federico Chiodi nella conferenza di servizi si è espresso in maniera netta per il “no” al progetto: «Siamo contrari. Le eventuali compensazioni al momento non ci interessano, la priorità è difendere il territorio». Una posizione che ha trovato concordi tutti i primi cittadini presenti, toccati dalla realizzazione del progetto. Molte criticità sono state espresse in maniera diffusa anche sabato 30 novembre a San Sebastiano Curone, nel corso dell’assemblea pubblica indetta dal Comitato per il Territorio delle Quattro Province, che si è rivolta a enti, istituzioni, associazioni e a privati cittadini, pronti a ritrovarsi esattamente 11 mesi dopo il primo incontro per dire ancora “no” al parco eolico.

Stefano Brocchetti

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