Il paese abbraccia le donne ucraine
CASTELNUOVO SCRIVIA – Hanno lasciato la propria terra e i propri affetti per trovare lavoro in Italia, per sostenere, con grandi sacrifici, i propri cari lontani e ora, in questo tragico momento in cui è scoppiata la guerra, le donne dell’Ucraina sono state abbracciate in modo corale dall’intera comunità castelnovese che ha incontrato queste persone, le quali, come ha ricordato il consigliere comunale Gian Piero Vignoli, alla guida di Cantiere Cultura, organizzatore del momento, «attraverso noi possono avere un canale di continuità, oltre che la nostra calorosa vicinanza».
Domenica scorsa, sotto l’arengo del castello medievale, c’erano Ni- na, Rita, Tatiana, Calina, Irina, Mariana, profondamente legate a questo paese, ma anche Elena e Svetlana da Guazzora, Vittoria da Casei Gerola, Gianna da Voghera e altre donne ucraine che come loro si occupano soprattutto dell’assistenza agli anziani.
Ognuna di loro ha un’intima storia da raccontare, tutte hanno un familiare che in queste ore, magari è lontano dalla linea del fronte, ma trema all’idea di quello che sarà del proprio paese. Irina, per esempio, ha tre figli, due dei quali sono carabinieri: nei suoi occhi la paura di quel che potrà accadere loro.
E poi c’è Rita, da più di 14 anni badante a Castelnuovo che pensa in continuazione ai suoi cari in Ucraina e si commuove ricordando la sua Nella, che è scomparsa da pochi giorni e che ha accudito amorevolmente per 6 anni. Vittoria, dal 2005 badante in Italia, ha due figli e due nipoti che vivono vicino alla Romania: per ora là la situazione è sotto controllo, ma tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro. Gianna, invece, che appena arrivata ha fatto la badante e si è poi sposata a Voghera, ha entrambi i genitori, di 86 anni, al confine con la Russia e sempre in Ucraina ha sua figlia e i suoi due nipotini. A tutte queste donne è arrivata forte la solidarietà delle istituzioni presenti, nelle persone del vice sindaco Paola Pisa per Castelnuovo, del sindaco di Alzano Scrivia Adolfo Guagnini, di quello di Isola Sant’Antonio Cristian Scotti, del vice sindaco di Pontecurone Alessandra Montini e le parole di conforto del parroco, don Paolo Caorsi. Tra i tanti cittadini che non sono voluti mancare, c’era anche Maria, badante moldova, che ha pregato insieme alle amiche.
Alessandra Dellacà