Il “panettiere volante” consegna le medicine

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Il lavoro di Fabio Vergagni, in tempo di emergenza, è essenziale per tanti, piccoli paesi isolati

BRALLO DI PREGOLA – Le nuove restrizioni emanate dal Governo sull’emergenza Coronavirus che bloccano gli spostamenti fuori dal proprio comune di residenza hanno creato in Alta Valle Staffora un vero e proprio isolamento. Strade, piazze di paesi e borghi sono completamente deserti anche perché in questi luoghi la maggior parte dei residenti è costituita da persone anziane che per paura di essere contagiate si sono barricate tra le mura domestiche e ora non possono neanche uscire dal loro paese per recarsi a fare la spesa nei supermercati che si trovano nei centri limitrofi. In questo scenario uno dei pochi a spostarsi è Fabio Vergagni, conosciuto da tutti come il “Panettiere Volante del Brallo”.

Lui, oggi più che mai, svolge un ruolo sociale di grande importanza consegnando per tutta la giornata pane e generi alimentare a tante persone, soprattutto di una certa età, che vivono nei paesi arroccati sui crinali tra le province di Pavia e Piacenza. «Con l’emergenza sanitaria causata dal Covid 19 è cambiato il mio modo di lavorare. – racconta Vergagni – Le persone mi chiedono in particolare micconi e trecce rispetto ai panini anche perché il pane di grandi dimensioni può essere conservato per alcuni giorni. Sono poi aumentate vertiginosamente le consegne della spesa fatte porta a porta a persone che non possono uscire di casa. A loro, in accordo con la farmacia del pae-se, consegno anche i medicinali sia al Brallo, sia nel comune di Menconico».

Il panettiere volante tutte le mattine si alza alle 5, carica pane, focacce e pizze appena sfornate e i generi alimentari presenti nel negozio di famiglia, poi verso le 6 passa nel vicina bottega di Leonar-do Nobile a caricare frutta e verdura. Da qui inizia il suo tour tra le frazioni del Brallo e del comune di Menconico. Un viaggio della “speranza” che prosegue anche lungo le strade provinciali piacentine fi-no a Bobbio e ad altri borghi della regione emiliana. Un viaggio solitario che dura intere giornate lungo strade ormai deserte e dissestate.

Durante i suoi spostamenti non incontra proprio nessuno a parte dai-ni, caprioli, volpi e qualche lupo che attraversa la strada.

«Se ho paura di contrarre il Coronavirus? Certo, come tutti! Ed è per questo motivo che continuo a consegnare pane, generi alimentari e medicine davanti alle porte delle case con guanti e mascherina. An-che se è rischioso, quello che sto svolgendo è un servizio fondamentale che deve essere mantenuto».

Mattia Tanzi

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