Il presepe che nasce dal legno trovato nei boschi
Che ne dite di impacchettare la creatività? Chiedete consiglio a Rino Gragnolati, di Avolasca, un artigiano che sembra un moderno Geppetto
Prendere in mano un pezzo di legno e trasformarlo in un’opera d’arte: questo è quello che fa Rino Gragnolati, neo ottantenne appassionato intagliatore. Nato in una povera famiglia contadina di Avolasca, è sempre vissuto a contatto con la natura: a soli 11 anni ha cominciato a intagliare il legno e da allora non si è mai più fermato. Fin da piccolo ha frequentato la parrocchia insieme ai nonni e ai genitori ed è stato attratto dal presepe e dalle figure che lo compongono. Ha iniziato così a cimentarsi nella realizzazione di riproduzioni della natività e del paesaggio che circonda la grotta di Betlemme.
«Ho una stanza piena di presepi di diverse dimensioni – racconta Rino – e non saprei dire quanti ne ho creati e regalati nel corso della mia vita». Uno dei più grandi si trova nella chiesa di Palenzona, frazione di Avolasca, capace di attirare molti visitatori, ammirati dalla precisione dei particolari ma che ora, essendo la chiesa chiusa per restauro, è impossibile vedere. Rino, però, non si ferma solo ai personaggi della notte santa ma crea anche case, castelli e sculture e poi i crocifissi che prendono forma da radici scelte con cura.
«Non compro mai delle assi di legno – spiega – ma raccolgo quello che trovo in giro nelle campagne e nei boschi, sotto forma di tronchi o di radici». «È la natura – aggiunge – che mi fa trovare la materia prima. Basta cercarla con pazienza. Bisogna guardare con attenzione ed è possibile reperire dei pezzi che, una volta lavorati, assumono forme uniche».
Con il lavoro manuale e con la fantasia, questo contadino, come ama definirsi, regala a quanti lo incrociano la poesia della sua arte povera eppure ricchissima.
Dietro ogni sua creazione ci sono molte ore di lavoro perché tutto è fatto a mano, senza uso di torni o scavini elettrici e senza chiodi metallici ma con perni in legno o corteccia, che si costruisce da solo.
La curiosità, unita a una tecnica affinata da anni, permette alle sue mani di dare forma anche a oggetti di uso quotidiano e a soprammobili che poi vende nei mercatini della zona, dove è ormai un personaggio famoso e amato. «Nelle scorse settimane ad Avolasca ho potuto esporre alcuni miei pezzi – afferma – ed è stato bello vedere tanta gente fermarsi ad apprezzare le mie creature».
I suoi presepi ci regalano lo stupore autentico che ci permette di contemplare Gesù che viene in mezzo a noi. Attraverso gli occhi del cuore scopriamo che anche un piccolo pezzetto di legno può avere… un’anima.
Daniela Catalano