Il ricordo di Coppi a 60 anni dalla morte
Il 2 gennaio la commemorazione a Castellania e Novi
NOVI LIGURE – Il 2 gennaio, come vuole la tradizione, si rinnova l’omaggio a uno dei più grandi talenti sportivi, il “Campionissimo” Fausto Coppi.
L’anniversario della morte del campione di ciclismo suscita sempre forti emozioni e nel giorno della sua scomparsa, avvenuta il 2 gennaio 1960, si rievocano le sue gesta. Il suo paese natale, Castellania, insieme a Novi Ligure e al Museo dei Campionissimi anche quest’anno rende omaggio al più grande ciclista italiano. Giovedì 2 gennaio 2020, al mattino, si inizierà nella chiesetta di Castellania dove sarà celebrata la messa di suffragio e nel pomeriggio si proseguirà a Novi Ligure al Museo dei Campionissimi dove alle ore 16 sarà inaugurata la mostra dedicata all’Alfa Romeo Matta AR 52, l’ammiraglia che accompagnò la Nazionale italiana e l’Airone nel trionfale Tour de France del 1952.
L’allestimento, aperto al pubblico fino a marzo 2020, prevede l’esposizione del mitico fuori strada e una serie di fotografie e pannelli che ne raccontano la storia. Per il prestito della vettura si ringraziano Franco Melotti e Giancarlo Poli del registro storico Alfa Romeo Matta. Nei primi mesi del 1952, appena iniziata la produzione delle Matta versione AR 51, ovvero quelle destinate prevalentemente ai Ministeri dello Stato, l’Ufficio progettazione dell’Alfa Romeo inizia lo studio di una versione meno spartana e più finita della nuovissima fuoristrada, con l’intento di proporla al pubblico privato, sia come veicolo per il tempo libero sia per attività lavorative. Viene così approntato un prototipo preserie che riporta alcune modifiche e miglioramenti sia funzionali sia estetici sulla carrozzeria. Tali Per il suo collaudo definitivo e per la presentazione promozionale al pubblico della versione civile della Matta c’è un’interessante opportunità, ovvero il Tour de France che tradizionalmente si svolge ogni anno nel mese di luglio. L’Alfa Romeo offre alla squadra italiana di ciclismo le sue vetture più rappresentative di quegli anni, ovvero una elegante 2500, una nuova 1900 Berlina e soprattutto, quale “Vettura Ammiraglia”, il prototipo della Matta Civile, sulla quale prende posto il Direttore Sportivo dell’epoca Alfredo Binda, assieme al meccanico Umberto Marnati, guidata da un tecnico dell’Alfa Romeo, Perfetti.
Sulla parte posteriore vengono alloggiate, su appositi supporti, alcune biciclette di riserva, ruote ed altre parti di ricambio a disposizione della squadra.
Conclusa la gara ciclistica, ritorna a Milano all’Alfa e lì resta fino al 1954, quando viene venduta a una ditta di costruzioni edili di Pescara; poi negli anni successivi passa ad alcuni privati sempre in Abruzzo.
Nel 1965 viene acquistata da un nuovo proprietario di Forlì il quale la tiene per sei anni; nel 1971 passa ancora a un altro privato residente a Ravenna che la conserva per oltre 30 anni fino a quando viene scovata dagli attuali proprietari, i fondatori del Registro Alfa Romeo Matta che ne ricostruiscono l’avventurosa storia e le regalano un meritato restauro conservativo.