Il ritorno dei braghettoni

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di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

È universalmente nota la rielaborazione pittorica cui furono sottoposti alcuni affreschi del Giudizio Universale sulle volte della Cappella Sistina a partire dal 1565, un anno dopo la morte del loro autore Michelangelo. Corpi nudi, pose considerate poco consone, figure troppo di scorcio, angeli senza ali, santi senza aureola, furono modificati dal pittore Daniele da Volterra che, da allievo prediletto di Michelangelo, diventò “il Braghettone”, poiché dipinse le “braghe” a racconciare, coprire, rimodulare gli affreschi giudicati più sconvenienti.

Pensavamo che queste bizzarre operazioni restassero confinate nel XVI secolo e nel “comune senso del pudore”, molto influenzato dalla Controriforma, di quel tempo, ma, come abbiano visto recentemente, così non è stato.

Negli Stati Uniti, terra da sempre dominata da un serpeggiante bigottismo sbarcato dalla Mayflower insieme ai Padri Pellegrini nel 1620, perpetuatosi indenne attraverso guerre d’indipendenza, di secessione, depressioni economiche, conflitti mondiali, guerre fredde, impeachment presidenziali, assalti alla Casa Bianca da parte di improvvisati vichinghi e processi a tycoon dai bollenti spiriti, si è verificato un episodio che sarebbe ridicolo, se non avesse comportato il licenziamento di un’onesta professionista. Hope Carrasquilla, professoressa e preside della “Classical School” di Tallahassee in Florida, è stata liquidata per aver osato mostrare il David di Michelangelo durante una lezione sul Rinascimento: sulla chat di classe (mortifero strumento!) alcuni genitori hanno paragonato questo gesto al mostrare materiale pornografico.

Siamo rimaste di stucco con la forchetta a mezz’aria nell’apprendere questa notizia dal Tg delle 20 e i commenti si sono susseguiti a ruota libera: «Incredibile! Quando dico che la civiltà è in Europa, vengo tacciata di essere anziana e ottusa! Ecco cosa succede a non studiare la storia e a non frequentare le opere d’arte! Negli Stati Uniti saranno anni luce avanti a noi in molte cose, ma nella cultura avrebbero molto da imparare!» «Si tratterà di un caso isolato! Non ci posso credere! Ma quale pornografia? Nelle nostre scuole nessuno ha mai avuto nulla da obiettare, al limite tra noi ragazzi scappa qualche battutina, ma la cosa finisce lì. E tutte le altre opere d’arte? A sentire questi sarebbe un dilagare di sconcezza ovunque!» «Sono senza parole: allora bisognerebbe censurare anche l’arte sacra: vogliamo parlare dell’iconografia della Madonna del Latte, della Maddalena penitente, ritratta spesso nuda dalla vita in su o di San Sebastiano che mostra una “tartaruga” da far invidia ai più palestrati sex-symbol?» «Secondo me questi genitori erano invidiosi: spesso gli americani sono grassi e mollicci, altro che David!»

silviamalaspina@libero.it

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