Il rock giovane dei “Madness Power”
La band è formata da cinque giovani della provincia di Pavia che amano la musica. Dopo aver partecipato a “Sanremo Rock” è al lavoro per un nuovo album
MORNICO LOSANA – La scorsa settimana cinque “nostri” giovani hanno realizzato il sogno di cantare sul palco del l’Ariston. Lo hanno fatto perché la loro band, “Madness Power”, era tra le 250 scelte per la 33^ edizione di “Sanremo Rock”, la kermesse dedicata a questo genere musicale e che ogni anno lancia le novità del settore.
Purtroppo sabato 12 settembre non erano nella rosa finale formata da 8 gruppi tra cui sono stati scelti i due vincitori. L’avventura sanremese anche se non si è conclusa con un successo per loro è stata comunque un’esperienza indimenticabile. I “Madness Power” sono 5 giovanissimi musicisti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 15 anni e sono Matteo Faravelli di Montalto Pavese alle tastiere, Roberto Cagnato di Canneto Pavese alla chitarra, Davide Radicelli di Mornico Losana al basso, Edoardo Nicoloso di Albuzzano alla batteria e Desiré Criscione di Vellezzo Bellini che è la voce del gruppo e anche la più giovane. Davide, uno dei fondatori, ci ha raccontato la genesi della band.
«Il gruppo è nato nel 2016 quando un gruppo di amici che frequentavano insieme la sezione musicale del liceo “Cairoli” di Pavia hanno avuto l’idea di approfondire la conoscenza della musica, creando qualcosa di nuovo. Inizialmente eravamo in sei e volevamo creare un gruppo di blues e metal, poi è cambiata la rotta e sono cambiate anche le persone. Attualmente siamo in 5 e siamo molto uniti tra di noi. Frequentiamo la stessa scuola e passiamo molto tempo insieme e questo ha creato una grande intesa». Il genere musicale prevalente dei “Madness Power” è l’alternative rock ma come spiega Davide: «Nei nostri pezzi ci sono numerose influenze di vari generi, perché ognuno di noi è un musicista e ha avuto percorsi diversi dal heavy metal al soul ad altri. Siamo persone a cui piace sperimentare e ognuno di noi ha un’identità musicale forte e decisa.
Tutti studiamo musica e conosciamo bene anche quella classica. Nei nostri brani, infatti, si possono cogliere sonorità melodiche e ispirazioni classiche. La nostra grande passione però è il rock. Noi amiamo sperimentare e scrivere i nostri pezzi. I temi che affrontiamo sono diversi e spesso parliamo di amore nelle sue varie sfumature». In Davide e nei suoi compagni è ancora molto viva l’adrenalina che hanno provato a Sanremo.
La decisione di iscriversi a questa gara è nata dal desiderio di provare a vedere da vicino come funzione l’industria musicale e confrontarsi con altre band provenienti da tutta Italia. Da lunedì a venerdì scorso si è svolta la kermesse durante la quale si sono esibite le 250 band suddivise in due gruppi, rock e trend. «L’avere suonato sul palco dell’Ariston – spiega Davide – è stata un’esperienza bella ed emozionante e in quel momento capisci perfettamente il senso di quello che stai facendo. I tre minuti di esibizione durante i quali abbiamo eseguito il nostro brano “Unlucky Child” ci hanno provare un’emozione indescrivibile. Non possiamo negare un po’ di amarezza per non essere passati nella finale ma siamo consapevoli del fatto che eravamo tra i più giovani presenti e questo, forse, ci ha impedito di reggere il confronto.
Siamo, però, felici di aver fatto questa esperienza e di esserci misurati con realtà molto più esperte della nostra. Conoscere altri “colleghi” e ascoltare musica nuova è sempre una fonte di ispirazione e ci spinge ad andare avanti con le nostre idee e la nostra voglia di suonare». I “magnifici 5”, infatti, anche durante il lockdown non si sono fermati e hanno perfezionato la loro preparazione seguendo delle masterclass e continuando a creare e a esercitarsi. «Stiamo scrivendo e registrando diversi brani – aggiunge Davide – che faremo uscire presto in un album, che registreremo e mixeremo da soli. Lo scorso anno, a ottobre, abbiamo già realizzato un EP che è “Deep Water” da cui è stato tratto il brano sanremese e che contiene altri pezzi tutti inediti. Speriamo anche di poter tornare, Covid permettendo, a suonare live. In questi 4 anni abbiamo girato molto nei locali delle province di Pavia, Milano e Alessandria e abbiamo sempre incontrato il gradimento della gente». Dopo il sogno sanremese ai “Madness Power” – letteralmente “Potere della follia” – resta quello di continuare a scrivere musica che venga apprezzata dal grande pubblico e di distinguersi nel panorama rock italiano.
Finora hanno già vinto alcuni premi come l’“Alberock” ad Albaredo e per due anni consecutivi il “Road to Summer Festivals” di Pavia e hanno partecipato, sempre a Pavia, al “Festeenval”, un evento nato per consentire alle realtà musicai giovanili di esibirsi e farsi conoscere.
Sicuramente sentiremo ancora parlare di loro, magari per la partecipazione a qualche nuovo contest o semplicemente per la passione e l’entusiasmo che sanno trasmettere a tutto il pubblico quando si esibiscono.
Daniela Catalano