Il ruolo corresponsabile dei laici
La Chiesa tortonese in convegno con il Vescovo sabato 1 giugno al “Mater Dei”
TORTONA – Sabato 1 giugno, al Centro “Mater Dei”, si è svolto il secondo convegno diocesano che è stato “occasione di bilancio e momento per progettare il futuro della Chiesa tortonese”, come ha affermato il Vescovo aprendo i lavori. Gli oltre 400 delegati giunti da tutta la diocesi, insieme ai sacerdoti, ai diaconi e ai religiosi e religiose sono stati chiamati a riflettere sul tema “Comunità Pastorali e corresponsabilità dei laici”. La mattinata, dopo l’accoglienza e i saluti di benvenuto, si è aperta con la preghiera iniziale.
Il Vescovo ha invocato lo Spirito Santo sui presenti riuniti nell’auditorium, esortandoli a essere “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (Prima Lettera di San Pietro Apostolo, 2-1-10).
Mons. Viola ha invitato a vivere “la dimensione della speranza, allontanando lamentele e nostalgie e tutto ciò che limita la gioia che è fondata sul Signore” e ha poi dato la parola a Pierpaolo Triani, professore associato di didattica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
“La corresponsabilità è un cammino che è solo all’inizio e che significa rendere ragione della speranza che ci è stata data con tutta la comunità e assumere uno sguardo d’insieme sulla vita nella Chiesa” – ha esordito Triani che ha poi analizzato in modo approfondito cosa significa essere laici corresponsabili. Innanzitutto l’importanza di agire “per e con gli altri”, superando le divisioni per lavorare insieme al pastore a cui spetta sempre la decisione finale. “Lo stile corresponsabile – ha detto Triani – vuole dire decentrarsi da se stesso e riconoscere il valore dell’altro, aprendosi al dialogo, alla gratuità e alla pazienza dell’attesa e concentrandosi sulla vita comunitaria”.
Il programma del convegno è proseguito con i lavori di gruppo. I presenti sono stati suddivisi in venticinque gruppi dislocati nel cortile, nel giardino, negli spazi del “Mater Dei” e dell’oratorio di San Bernardino. Guidati dalla figura del “facilitatore”, i delegati hanno sviluppato le riflessioni proposte loro nei giorni precedenti dalla scheda metodologica preparata dagli organizzatori nella quale si chiedeva di individuare i punti di forza e di debolezza nella costruzione della comunità locale, se c’è e come funziona il consiglio pastorale e come si valorizzano le risorse comunitarie. All’ombra della statua della Madonna per circa due ore i gruppi hanno parlato, si sono confrontati e hanno messo in rete le esperienze di tutto il variegato territorio diocesano. Il frutto di questo momento straordinario e intenso di confronto, di ascolto, di condivisione sarà poi oggetto di studio e di analisi e darà vita a una serata di “restituzione” in programma venerdì 6 settembre sempre al “Mater Dei” e confluirà nella prossima Lettera Pastorale che scriverà il Vescovo. Grazie alla fraterna ospitalità della congregazione orionina e del rettore della Guardia don Renzo Vanoi è stato offerto a tutti il ricco pranzo a buffet condiviso nello spirito di fraternità che tanto era amato da san Luigi Orione e che è stato un ulteriore momento di aggregazione e di relazione tra persone che in alcuni casi sono lontanissime geograficamente.
Nel pomeriggio la seconda parte del convegno
è stata guidata da
Matteo Colombo che ha coordinato le tre testimonianze previste per capire in modo pratico cosa significa vivere e realizzare la corresponsabilità nella propria realtà di appartenenza.
Federica Costantin, segretaria del Settore Adulti di AC del Triveneto e con una vasta esperienza di collaborazione parrocchiale, Ottavio Pirovano, responsabile della cooperativa “Aquila e Priscilla”, che opera in molti oratori milanesi e la coppia di sposi, Manuela e Fabio Panzeri, dell’associazione “Famiglie Km 0” della parrocchia della Pentecoste di Milano e già in precedenza “fidei donum” in Brasile.
Le tre testimonianze sono state molto utili per capire l’importanza della vocazione che è alla base della scelte di vita di mettersi a servizio degli altri. La fatica del discernimento e l’importanza delle relazioni sono due degli aspetti fondamentali emersi dalle loro parole. Il moderatore ha poi lasciato spazio alle domande dei partecipanti in platea che hanno sottolineato alcuni punti affrontati dai relatori. Il Vescovo ha chiuso i lavori facendo sintesi della giornata e sottolineando alcuni elementi essenziali della corresponsabilità: la gioia di vivere la propria vocazione, la riscoperta di legami veri e autentici, la bellezza di essere cristiani e di dare un senso
al quotidiano in Cristo.
Ha, infine, esortato ad ascoltare la Parola di Dio che è sempre attuale e ad accogliere il suo amore che “vuole riempire tutto e fare nuove tutte le cose”, anche le nostre “stanche” comunità in cammino. La preghiera a Maria, il canto del Magnificat e la sua benedizione hanno concluso il convegno, tappa fondamentale nella storia della Chiesa di San Marziano.
Daniela Catalano