Il treno mi passa in casa: che cosa posso fare?

Visualizzazioni: 24

Ferrovia del Terzo Valico. Il progetto di quadruplicare i binari della tratta Tortona-Voghera continua a destare preoccupazione tra i cittadini le cui proprietà sono interessate dalla nuova linea. Ecco le richieste di Rete Ferroviaria Italiana

DI STEFANO BROCCHETTI

Tre incontri nelle tre località interessate dal corposo intervento con cui, nell’ambito della realizzazione del Terzo Valico, si procederà al quadruplicamento della linea ferroviaria Tortona-Voghera. E sono diversi i proprietari di terreni o di edifici coinvolti direttamente nel progetto, chi per espropri, chi per l’inserimento temporaneo dei cantieri, chi per ricevere opere compensative dell’impatto acustico del passaggio dei treni ad alta capacità.

Rete Ferroviaria Italiana, l’ente che sta elaborando il progetto, ha diramato l’elenco dei proprietari coinvolti e alcune preoccupazioni si sono diffuse sui territori dei tre comuni direttamente coinvolti, ovvero Voghera, Pontecurone e Tortona: è stato necessario per le Amministrazioni comunali sollecitare una serie di incontri pubblici in cui i tecnici di Rfi facessero chiarezza sul grado di coinvolgimento di ciascuno, sulla base del progetto già presentato in pubblico nell’ambito del processo partecipato che già due anni fa portò a incontri e al recepimento di alcune delle osservazioni pervenute.

La riunione di Tortona, svoltasi lunedì 27 gennaio alla sala polifunzionale del municipio, è stata l’ultima in ordine di tempo e anche la meno tesa dal punto di vista del confronto. Questo perché dei tre comuni Tortona è quello che in relativo subisce meno impatto: le aree soggette a esproprio sono poche e sono tutte adiacenti la ferrovia, per cui non propriamente utilizzabili, così come non sono significativi gli edifici da demolire.

La maggior parte degli oltre 120 proprietari in lista è coinvolta per le opere di mitigazione dell’impatto, con compensazioni anche economiche. Tutti i soggetti interessati dall’intero piano particellare hanno ricevuto la comunicazione originaria di Rfi, senza distinguere le diverse categorie di aree e fabbricati interessati dalla procedura per la dichiarazione di pubblica utilità. In particolare, una categoria compresa nell’avviso è rappresentata da un numero di edifici che risultano “ricettori di emissioni acustiche” e che riceveranno particolari attenzioni; le aree invece soggette a occupazioni temporanee per l’esecuzione delle opere e per i depositi temporanei delle terre da scavo sono situate in una fascia immediatamente a ridosso dell’attuale linea ferroviaria, così come quelle che saranno soggette a vincolo per esproprio finalizzato all’acquisizione degli spazi necessari ai nuovi binari, quasi tutte adiacenti all’attuale massicciata ferroviaria e comunque in fascia di rispetto alla ferrovia, per cui pressoché inutilizzabili altrimenti.

«A Tortona le criticità maggiori, rilevate anche durante l’incontro, riguardano due edifici da abbattere, segnatamente un capannone artigianale e una abitazione» hanno spiegato i tecnici di Rfi, Daniele Mari, responsabile del procedimento e Claudio Moccagatta, responsabile della procedura di esproprio per conto di Italferr, la società di progettazione. Il disagio più significativo è per le cascine nella prossimità dello “scavalco” che sarà realizzato in strada per Pontecurone, ovvero lo scambio che incrocerà la linea Torino-Piacenza, per il quale sia i residenti sia il Comune avevano presentato osservazioni nella fase di dibattito pubblico. Gli intervenuti all’incontro hanno lamentato la poca chiarezza iniziale ed espresso dubbi sull’utilità per il territorio dell’aumento di transito dei treni e i timori per l’impatto ambientale e acustico. I tecnici si sono resi disponibili a raccogliere in loco segnalazioni e fissare appuntamenti specifici per trattare le situazioni particolari.

I cittadini coinvolti nel progetto hanno ancora la possibilità di visionarlo entro il 18 febbraio per capire come la loro singola proprietà sarà coinvolta, recandosi previo appuntamento telefonico al numero 3346833009 o via email a.mazzia@italferr.it – nella sede di Italferr, in via Scasellini 14 a Milano.

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *