Il Vescovo ha aperto il nuovo anno pastorale

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Venerdì scorso in cattedrale. La Chiesa di Tortona impari da Maria a dire “Eccomi”

TORTONA – Venerdì scorso i fedeli della diocesi di Tortona hanno iniziato con il Vescovo il nuovo anno pastorale ritrovandosi in cattedrale per un momento di ascolto e di preghiera e per riprendere il cammino con nuovo slancio e rinnovato impegno.

Alle ore 21 la funzione è iniziata con il canto di ingresso della numerosa assemblea che gremiva le navate.

Sull’altare Mons. Vittorio Viola con il Vicario Generale mons. Mario Bonati, i vicari episcopali e tanti sacerdoti che sono giunti da tutti i Vicariati. Ad aprire l’incontro è stata la lettura, da parte del diacono, del passo del Vangelo di Luca dell’annunciazione dell’Angelo a Maria. Le parole dell’evangelista sono state al centro della riflessione del Vescovo che ha subito sottolineato gli elementi essenziali per iniziare il nuovo anno pastorale ovvero “ascoltare la sua parola, adorare la sua presenza nel pane eucaristico e imparare ad amarci nutriti dall’amore”.

Il brano evangelico è anche al centro della Lettera Pastorale che sarà consegnata nei prossimi giorni ed è stato scelto dal pastore diocesano perché rappresenta meglio di ogni altro “la parola infinita che noi non finiremo mai di ascoltare e contemplare e dalla quale ci lasceremo sorprendere. “Ciò che avvenne nella piccola casa di Nazareth è questo irrompere della luce di Dio nel mondo, – ha spiegato il Vescovo – è il compimento di tutto, della lunga attesa di lui, della sua manifestazione piena, definitiva, ultima”. “Quando lo Spirito fa il Verbo carne nel grembo di Maria si rivela a noi la santissima Trinità.

Tutto procede dal Padre. Il Figlio si incarna, lo Spirito porta il Figlio là dove la volontà del Padre si deve compiere”. Questo mistero di amore si fonda sull’accoglienza della Vergine che si apre al mondo e permette che l’amore del Padre si diffonda nell’offerta del Figlio.

Mons. Viola, proseguendo nell’analisi puntuale e appassionata di questa pagina, ha ribadito che “Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla piena conoscenza della verità che è il Figlio. E conoscendo da sempre questo desiderio il Figlio si rende eternamente disponibile perché l’amore del Padre si diffonda e possa operare ciò che Lui desidera cioè la nostra salvezza” che quel giorno a Nazareth si compie grazie all’obbedienza della Vergine.

Come ha ribadito mons. Viola, se l’uomo non entra nella logica della salvezza si allontana da Dio e allora può arrivare a concepire leggi che vanno contro la vita e portano alla perdita stessa dell’uomo. Obbedienza e amore, dunque, non sono termini in contraddizione ma l’espressione della salvezza che si compie nel Figlio che essendo una cosa sola con il Padre non desidera altro che salvare l’uomo e per questo si lascia inviare dallo Spirito Santo. Perché lui potesse diventare figlio occorreva il grembo di una madre disponibile e per questo Dio ha pensato a Maria immacolata, pronta a diventare dimora del Figlio. Nelle sue parole il Vescovo ha voluto evidenziare la docilità di Maria che si consegna e lascia fare a Dio la sua volontà. “Eccomi. Sono la serva del Signore.

Avvenga di me quello che hai detto”. Queste sono le parole che sconvolgono la storia e cambiano il futuro dell’uomo. Il Figlio di Dio si incarna per la salvezza di ciascuno e quel suo “Eccomi” diventa il prototipo di ogni consacrazione, senza trattative e senza condizioni ed è anche il prototipo della Chiesa, di cui Maria è l’icona perfetta.

“La Chiesa di Tortona – ha sottolineato Viola – deve pensare a lei e vivere ciò che lei ha vissuto, guardando alla sua capacità di ascolto, libera da parole inutili e capace di sintonizzarsi sulle frequenze di Dio”. Se la Chiesa tortonese non vuole essere una “malandata organizzazione che perde i pezzi”, come Maria non deve mai temere. A questo proposito il Vescovo è stato molto chiaro. “Noi dobbiamo sempre affidarci al Padre che ha un disegno su di noi, più grande di noi, dentro al quale noi stiamo siamo vivi”.

Solo quando distogliamo lo sguardo da Dio subentrano il timore, la paura e tutte le nostre resistenze passive. Maria deve essere, secondo il Vescovo, il modello per la vita di ogni cristiano e la guida per il nuovo anno pastorale, perché si consegna e lascia fare tutto ciò che Dio le chiede. La Lettera Pastorale sarà un nuovo tassello di un unico grande lavoro di cui anche le precedenti sono singoli capitoli. In particolare quest’anno Mons. Viola vuole lavorare ancora e con più slancio sugli obiettivi del “Progetto” che era il tema dello scorso anno. In questi mesi la comunità diocesana sta camminando verso una nuova dimensione che è quella indicata nel convegno dello scorso giugno: la corresponsabilità. Tra gli obiettivi ci sono quello la riorganizzazione del territorio in comunità pastorali e la formazione necessaria per una vera conversione pastorale.

“Corresponsabilità – ha tuonato Viola – è prendersi cura, preti e laici insieme e non affidare dei compiti; significa trovare delle figure referenti nella comunità e costruire insieme la Chiesa tortonese di domani, con vocazioni diverse, ma sempre guidate dall’eccomi”. Al termine ha ricordato la ripresa della Visita Pastorale nel vicariato di Arquata e Serravalle e l’imminente “Missione Giovani” che si terrà a Voghera e che coinvolgerà le nuove generazioni.

Tutti i propositi, i progetti e le speranze per il nuovo anno pastorale sono stati affidati poi alla preghiera.

Durante l’adorazione eucaristica, solenne e raccolta, è stato offerto al Signore il cammino dei prossimi mesi, invocando il coraggio e la speranza, necessari per attuare le attese del Vescovo.

Prima della solenne benedizione sei giovani, che hanno compiuto il percorso biennale della Scuola Educatori della diocesi, sono stati chiamati a una responsabilità maggiore all’interno di alcuni oratori della diocesi assumendo il ruolo di coordinatori e potendo così usufruire di una opportunità lavorativa. Con il loro impegno avranno la possibilità di continuare la formazione attraverso una équipe di supervisione coordinata dalla Pastorale Giovanile diocesana con Priscilla Santini.

I giovani che hanno accolto il mandato dalle mani del Vescovo sono Alessandro per l’oratorio di Stradella, Simone per Castelnuovo, Tiziana per Volpedo, Casalnoceto e Monleale, Linda per Santa Maria della Versa, Elisabetta per Bressana Bottarone e Barbara per Varzi e Ponte Nizza. Il progetto vuole valorizzare e dare maggiore responsabilità e organicità alla figura dell’animatore, in sintonia con le linee progettuali della Pastorale Giovanile Italiana, riconoscendo nell’oratorio un luogo privilegiato per la crescita spirituale e umana dei ragazzi e una realtà accogliente per dare casa al futuro.

L’assemblea presente in duomo, che ha ascoltato con molta attenzione e interesse le parole del Vescovo e le persone che fisicamente non hanno potuto partecipare, seguendo la diretta web di Radio PNR, l’emittente diocesana, sono tornate alla vita quotidiana con la consapevolezza che insieme si può crescere “in quella dimensione missionaria che è connaturata a quello che noi siamo e di cui abbiamo sempre più bisogno”.

Daniela Catalano

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