Il vescovo in corsia incontra medici, infermieri e malati
Nei reparti dell’ospedale civile “Santi Antonio e Margherita” di Tortona
TORTONA – Venerdì 5 aprile, alle ore 15.30, Mons. Guido Marini si è recato all’ospedale civile “S.S. Antonio e Margherita” dove è stato accolto dalla direzione sanitaria, rappresentata dai medici Marco Bidone e Giuseppe Semino e da Giancarlo Bonzanini primario di Ortopedia, Luca Matteo Lenti primario di Chirurgia Generale, Mario Dealessi primario di Medicina interna e Pronto Soccorso. Con loro c’era anche padre Manolo Librera, cappellano dell’Ospedale e da alcuni volontari dell’A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri). Dopo i saluti iniziali, il vescovo ha iniziato la visita nei singoli reparti, accompagnato dai rispettivi primari, per salutare personalmente i degenti ricoverati. L’accoglienza da parte del personale sanitario e dei ricoverati si è dimostrata calorosa. Le parole di conforto, il contatto umano, l’ascolto verso quanti vivono l’esperienza del mistero del dolore e della sofferenza, sono un balsamo rigenerativo per l’animo umano. Ogni azione compassionevole verso i malati è la risposta a un amore che raggiunge tutti. Dio, infatti, vuole far conoscere a tutti il suo amore. «Come cristiani, – ha detto il cappuccino Manolo Librera siamo sempre invitati a farci prossimi verso gli infermi, per offrire uno spiraglio di luce che illumina i momenti bui dell’esistenza». Nel messaggio di Papa Francesco, in occasione della XXXII Giornata mondiale del malato, infatti, si legge: “Non è bene che l’uomo sia solo!”. Perché “l’isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, – scrive ancora il Papa – ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine… Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre”.