Il vescovo in visita alla Casa di Riposo “Don Orione”

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Venerdì 14 giugno ha celebrato la S. Messa a Pontecurone e ha salutato gli anziani ospiti

PONTECURONE – È stata una giornata storica quella di venerdì 14 giugno per la Casa di Riposo “San Luigi Orione”. Per la prima volta, infatti, Mons. Guido Marini ha visitato il “Don Orione”, così come viene chiamata la struttura, che festeggia in questi giorni il suo 50° di fondazione. Nella grande cappella dell’istituto, molti ospiti hanno partecipato alla S. Messa presieduta dal vescovo e concelebrata dai sacerdoti orionini della comunità: il direttore della Casa don Pietro Bezzi, il parroco don Loris Giacomelli, il vice parroco don Carlo Marin, don Agostino Gennari e don Mario Ghio. Presenti, oltre al responsabile della struttura Roberto Baldo, il sindaco Giovanni Valentino D’Amico, il vice sindaco Marialuisa Ricotti e l’assessore Peppino Ansalone. Mons. Marini, prendendo spunto dalle due letture, ha catturato l’attenzione degli anziani incentrando la sua omelia sul concetto della speranza, una virtù tanto cara a san Luigi Orione. Raccontando, come fosse una parabola, l’avvincente storia di una anziana signora che voleva portare nell’aldilà a tutti i costi un cucchiaino, il vescovo ha rimarcato il concetto della certezza della vita dopo la morte, ripetendo e facendo ripetere ai presenti la frase: «Il meglio deve ancora venire». Alla fine della celebrazione si è intrattenuto con gli ospiti in cappella, in particolare con quelli in carrozzina e poi ha visitato le persone allettate recandosi nelle camere. Attualmente la Casa di Riposo ospita 110 anziani di ambo i sessi, provenienti sia da Pontecurone, sia da paesi vicini e da altri centri, che trovano in questo luogo le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno. Sono 78 i membri del personale, formati per i diversi ruoli che devono svolgere (direttore sanitario, infermieri, fisioterapisti, oss, personale di cucina e di pulizie, lavanderia, uffici amministrativi, manutenzione della casa e del parco, ecc.), che prestano il loro servizio nella RSA. Per la maggior parte sono dipendenti dell’Opera “Don Orione”, ma 24 sono assunti dalla cooperativa “Sirius” che opera in perfetta sintonia con la famiglia orionina.

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