Il vescovo visita la “Casa dell’amore”

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Per la prima volta ha salutato i ragazzi ospiti di “Cascina Rossago” a Ponte Nizza

PONTE NIZZA – Mons. Guido Marini ha visitato, per la prima volta, lunedì 17 aprile “Cascina Rossago”, il centro residenziale che accoglie e si occupa delle persone con autismo in età adulta.

Ad accoglierlo il presidente della Fondazione “Genitori per l’Autismo Onlus” Alessandro Ramazzotti, la coordinatrice pedagogica di “Cascina Rossago” Monica Caviglia con tutto il personale, i ragazzi autistici ospiti con i loro famigliari e il sindaco di Ponte Nizza, Tino Pernigotti. Il vescovo, con il parroco don Francesco Favaretto, ha celebrato la Santa Messa davanti a una sala gremita.

Al termine ha ricevuto alcuni doni dai ragazzi e ha vistato il centro: dai laboratori artistici all’allevamento degli alpaca. «Ringrazio il vescovo che con la sua presenza ha voluto dare continuità a una tradizione iniziata con l’allora vescovo Mons. Canessa. – ha detto il sindaco Tino Pernigotti – Durante l’omelia Mons. Marini ha definito “Cascina Rossago” “Casa dell’amore”. Una definizione che mi ha colpito in quanto descrive perfettamente l’amore e l’attenzione con cui vengono seguiti gli ospiti. Per questo motivo e per l’elevata professionalità delle oltre 40 persone che vi lavorano, Cascina Rossago continua a essere considerata un’eccellenza anche al di fuori dei confini nazionali». «Attualmente sono seguiti 24 ragazzi che diventeranno presto 26. – ha aggiunto il sindaco – Regione Lombardia, infatti, ha approvato l’aumento di altri due posti (dovrà esserci la contrattualizzazione).

Inoltre, in attesa delle modifiche al Pnnr, sarà presentato un progetto per altri cinque posti da destinare a persone affette da autismo. Per l’impegno e l’interesse dimostrato nei confronti del nostro centro voglio ringraziare l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale Disabilità e Pari Opportunità, Elena Lucchini». “Cascina Rossago” è l’unica residenza per disabili in Italia che alleva gli alpaca: un progetto che si è concretizzato il 15 maggio del 2002 diventando un esempio per molti altri contesti residenziali, grazie anche al supporto e all’impegno della fondazione “Genitori per l’Autismo Onlus”.

Mattia Tanzi

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