Il volto di Cristo e l’origine del ritratto
Venerdì scorso il primo incontro del ciclo “Catechesi con l’arte” promosso dall’Ufficio Catechistico
TORTONA – Venerdì 9 ottobre si è svolto il primo incontro di approfondimento culturale e spirituale del ciclo “Catechesi con l’arte”, promosso dall’Ufficio Catechistico diocesano. Saranno otto gli incontri nei quali il padre gesuita Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria “San Fedele” di Milano prenderà in esame i capolavori della storia dell’arte, attraverso i quali sarà possibile entrare nel mistero della fede cristiana.
Il tema della prima serata è stato “Il volto di Cristo, tra Mandylion e Sacro Lino. All’origine del ritratto moderno”.
Partendo dalla domanda «In che modo è possibile conoscere Dio? Attraverso l’ascolto o la visione?», padre Dall’Asta ha introdotto l’argomento evidenziando come, grazie alla parola creatrice, Dio costruisce un cosmo da una massa caotica informe e dà vita al popolo di Israele, ma non si mostra mai all’uomo.
Se nella tradizione orientale il volto di Cristo è declinato nel “Volto Santo” del “Mandylion”, in quella occidentale prevale la tradizione del “Santo Sudario”.
«È interessante considerare – ha precisato Dall’Asta – che queste “prime” immagini sono “acheropite”, cioè non fatte da mano d’uomo. Sono originate dal contatto diretto di Gesù con un panno di lino. Non si tratta di un “pittore” che cerca di riprodurre il volto reale di una persona fissandone i tratti con linee e colori, ma è Cristo stesso che, per contatto, ci consegna il suo ritratto».
«Tra le opere più importanti per ricostruire questa straordinaria storia dell’immagine – ha proseguito il gesuita – la più significativa è for-se l’“Autoritratto” del pittore Albrecht Dürer (nella foto) del 1500.
Il noto artista tedesco, dipingendo il proprio volto, fa coincidere i suoi lineamenti con quelli di Cristo».
Sotto l’autoritratto il pittore scrive: «Io, Albrecht Dürer di Norimberga, all’età di 28 anni, con colori eterni ho creato me stesso a mia immagine». La rappresentazione del volto di Dio segna, dunque, uno dei punti decisivi per la spiritualità cristiana, che non esita a riproporre il volto di Cristo secondo infinite varianti, sempre con la finalità di creare un rapporto personale con il fedele. Il ciclo di incontri proseguirà venerdì 6 novembre, alle ore 21, nel seminario vescovile e sarà dedicato al tema “L’Annuncio a Maria – L’Annunciata, Antonello da Messina”.
Cristina Bertin