«In Africa abbiamo riscoperto la bellezza della vita e il volto di Gesù nella carità»

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Un’altra estate. Dal 17 agosto al 2 settembre 30 giovani della nostra Diocesi sono stati ospiti della Missione di Murayi, nel viaggio organizzato da Ascolta l’Africa e dalla Pastorale Giovanile, guidati da don Cristiano Orezzi. Questo è il diario della loro esperienza

DI FRANCESCA PATIRI

GIORNO 1: LA PARTENZA

È il tanto atteso 17 agosto, ci stiamo dirigendo verso Milano Linate. 30 sconosciuti stanno per partire per il viaggio missionario organizzato dall’associazione Ascolta l’Africa di Novi Ligure e dalla Pastorale Giovanile e grazie all’Ufficio Missionario Diocesano, a don Massimo Lanfranchi e agli sponsor come Autosped G. Sono presenti don Cristiano Orezzi, direttore della Pastorale Giovanile, don Stefano Ferrari, don Daniele Lottari e don Federico Nkurunziza. Il fermento, la gioia e la curiosità travolgono tutto l’aeroporto, difficilmente si scorderanno di un gruppo così colorato! Nel pomeriggio atterriamo a Bruxelles, la nostra prima tappa. Visitiamo la città cercando di scaricare la tensione in attesa della meta finale tra le vie della capitale del Belgio e celebriamo la Messa ospitati da una famiglia italiana che è stata anche la nostra guida per tutta la serata.

GIORNO 2: IN VOLO

La giornata di oggi sarà principalmente in volo. Partiamo da Bruxelles alle ore 10.20 e atterriamo a Bujumbura alle ore 19. Recuperati tutti i bagagli, che sono tanti, ci dirigiamo a Rhoero dalle suore Dorotee di Cemmo che ci accolgono per cenare e riposare. Domani partiremo per Murayi.

GIORNO 3: MURAYI

Arriviamo a Casa per l’ora di pranzo. Murayi ci aspettava con i suoi colori sgargianti, il sole alto nel cielo e tanti amici che, per il nostro arrivo, cantano e danzano. L’accoglienza ci travolge e le emozioni sono già tantissime, non sappiamo da dove iniziare per conoscere ogni lato di quella che sarà la nostra quotidianità per i prossimi giorni.

GIORNO 4: I RAGAZZI

«Alle 10 i ragazzi della Casa del giovane vi aspettano per una sorpresa»: così ha esordito a colazione suor Goretti, responsabile dei giovani della missione di Murayi. Incuriositi li raggiugiamo: colori, musica, sorrisi, occhi, mani e amore. Tutto insieme per noi, 660 bambini e ragazzi hanno preparato una festa per darci il benvenuto. Siamo senza parole e travolti da mille emozioni. Nel pomeriggio veniamo ospitati nelle case di alcune famiglie del villaggio. Durante la visita rimaniamo di stucco di fronte a questa realtà: sono case molto piccole, abitate da famiglie con cinque, sei figli. In un angolo della casa c’è sempre una piccola stalla con un animale che vive insieme a loro, il resto della casa (una stanza) è dedicata a tutti gli altri servizi: cucina, camera da letto, sala…

GIORNO 5: MUTOYI

Oggi andiamo a Mutoyi, un villaggio che dista un paio d’ore in macchina, attraversando le colline della provincia di Gitega. Qui più di 50 anni fa i primi missionari hanno iniziato le loro opere, partendo proprio dalla costruzione di un ospedale che ad oggi è uno dei punti di riferimento per i villaggi limitrofi. In seguito, sono nate piccole fabbriche che sfruttano le materie prime del territorio per l’economia del paese e la manodopera dei cittadini per coltivare. A fine giornata, dopo quello che abbiamo visto e la testimonianza di alcuni italiani che sono attualmente impegnati a far crescere questi luoghi, nei nostri cuori cresce un po’ di speranza per un futuro migliore.

GIORNO 6: LE BOLLE

Oggi giornata dedicata ai ragazzi di Murayi. Nella mattinata abbiamo lavorato con loro, infatti nei mesi di vacanza di scuola molti sono impegnati in piccoli lavoretti all’interno della missione, alternati a pomeriggi di riflessione e gioco, guidati dagli occhi protettivi delle suore e degli animatori. La mattinata trascorre veloce e a dire la verità la curiosità di conoscersi supera ogni fatica. Noi cerchiamo con scarsissimi risultati di imparare qualche parola in kirundi, loro con ottimi risultati ricordano già tutti i nostri nomi e qualche vocabolo in italiano. Il pomeriggio è dedicato al gioco, ci viene in mente di provare a fare le bolle insieme a loro e mai avremmo immaginato di suscitare così tanto stupore nei loro occhi per una cosa così semplice. Che bello riscoprire la bellezza delle piccole cose!

GIORNI 7 e 8: NGOZI

In questi due giorni è prevista una piccola trasferta, ci fermiamo a dormire una notte a Ngozi, una delle cinque succursali della missione. Visitiamo le scuole che sono state costruite all’interno della missione e sono gestite dalle suore Dorotee di Cemmo. Quest’anno sarà il secondo anno che la scuola è attiva e ospita le classi dalla prima elementare alla terza media. Poi visitiamo l’università privata di Ngozi guidati dal vicerettore e da alcuni studenti. Si tratta di un ateneo recente, dove le facoltà di spicco sono quelle mediche e scientifiche. Si svolgono diversi laboratori e sono provvisti di molte risorse grazie alla collaborazione con università italiane e americane.

GIORNO 9: LA SANTA MESSA

Siamo tornati a Murayi sabato sera, in tempo per la Messa della domenica. È uno degli appuntamenti che attendiamo con più ansia per due ragioni: per la gioia di celebrare la Messa tutti insieme, noi come gruppo che sta iniziando a essere molto unito ma anche con le persone di Murayi, e perché don Cristiano Orezzi celebra la Messa in kirundi, che ha preparato e studiato durante la settimana. L’appuntamento è alle 7.30 in chiesa e quando arriviamo è già piena di colore e rumore. 7000 persone gremiscono le panche, il coro è pronto ad animare la funzione e il corpo di ALTRI GIORNALI Un articolo che non abbiamo scritto noi ma che vi consigliamo Ai confini della Terra ballo a danzare ai piedi dell’altare. Al termine della celebrazione ci guardiamo intorno increduli, cercando di capire se quello che è appena finito è successo davvero o è frutto della nostra immaginazione. Eravamo stupiti, emozionati, felici e grati di aver vissuto quella domenica. Nel pomeriggio andiamo a Kanyinya, una delle succursali della missione che presto diventerà parrocchia.

GIORNO 10: GITEGA

Oggi siamo ospiti dal vescovo di Gitega, l’arcivescovo Bonaventure Nahimana. Dopo un breve incontro e la Messa, si tiene l’inaugurazione del Centro giovanile della parrocchia. Rientrati a Murayi, abbiamo aiutano suor Imelda con la preparazione del pranzo di domani per bambini e ragazzi della missione. Si tratta del progetto contro la malnutrizione che l’associazione Ascolta l’Africa porta avanti da diversi anni, è un pranzo proteico completo composto da riso, fagioli e polpette che due volte al mese le suore riescono a offrire a circa 400 bambini.

GIORNO 11: PRANZO

In mattinata raggiungiamo suor Imelda, che con alcuni ragazzi ha già iniziato a cucinare. Quando vediamo la quantità di cose preparate incominciamo a renderci conto del numero di ospiti che ci saranno oggi a pranzo. Grandi pentole di riso, fagioli, verdura e polpette sono pronte e noi iniziamo a impiattare. Mentre siamo al lavoro, dalle finestre del ristorante spuntano i primi occhi curiosi e qualche risatina ci tiene compagnia. Quando è ora di pranzo i bimbi del primo turno si mettono in fila, prima davanti alla fontanella per lavare le mani e poi all’ingresso della mensa in attesa di essere chiamati a sedersi. Uno per volta entrano, lasciano le ciabatte in un angolo della stanza e prendono posto. Si siedono davanti al loro piatto, aspettano che siano tutti pronti, pregano insieme a noi e alla suora e poi la prima timida forchettata. Nella stanza regna il silenzio e il rispetto di quel momento di condivisione, in ordine e composti. Una volta finito, sempre con diligenza, riprendono le proprie ciabattine e corrono fuori contenti, lasciando il posto al secondo gruppo di bambini che sono in giardino ad attendere il loro turno. Torniamo a casa scossi, confusi e consapevoli della fortuna che viviamo ogni giorno, anche oggi abbiamo imparato ad apprezzare l’essenziale.

GIORNO 12: GIOCARE

Oggi è il grande giorno, nel pomeriggio infatti è stato organizzato il torneo di calcio. È da quando siamo arrivati che il campetto è occupato tutti i giorni, più o meno alla stessa ora, dai nostri ragazzi e dai calciatori di Murayi. La lingua del calcio è universale e unisce sempre tutti, anche qui. Non c’è voluto molto, infatti, per mettersi d’accordo e trovarsi per la partita ufficiale. Gli “spalti” intorno al campo sono gremiti di persone, adulti e bambini, curiosissimi del finale. È stata una partita combattuta, ma il risultato mette d’accordo entrambe le parti: Italia – Burundi 1 a 1, con un tifo smisurato per l’Italia!

GIORNO 13: FESTA FINALE

Per i ragazzi della missione oggi si concludono i campi di lavoro, in quanto il 9 settembre inizia la scuola. Questa mattina abbiamo celebrato la Messa tutti insieme nel giardino della missione, vicino alla Casa del giovane e poi abbiamo condiviso un momento di gioia comunitario. I ragazzi coinvolti durante l’estate nei lavori della missione, in vista dell’inizio dell’anno scolastico, hanno ricevuto un quaderno e un astuccio con tre penne, due matite, qualche pastello colorato e un righello che abbiamo assemblato con amore, fantasticando su come avrebbero utilizzato questi utensili a scuola. Sono rimasti stupiti e felici del dono che hanno ricevuto e noi siamo stati entusiasti di vedere i loro occhi quando aprivano gli astucci. Merenda insieme e poi ci ha sorpresi la pioggia. Nel pomeriggio andiamo a trovare la comunità dei Batwa, un’etnia ancora fortemente discriminata che vive nelle zone più rurali della regione.

GIORNO 14: DISPENSARIO

È il nostro ultimo giorno a Murayi, gli umori sono cambiati, siamo più silenziosi e stiamo tutti cercando di riordinare i ricordi da portare a casa. Oggi abbiamo visitato il dispensario della missione, un Centro di primo soccorso per la comunità che offre servizi come piccola chirurgia, ambulatorio medico, dentista, maternità e un piccolo punto vaccinale. Il dottore ci ha illustrato i piccoli grandi progressi che negli anni ha fatto questo Centro e che continua a fare. Il pomeriggio è stato dedicato alla preparazione dei bagagli e la sera ai saluti. Questa è stata la nostra Casa e ora sappiamo che qui a Murayi ci sarà sempre qualcuno ad aspettarci.

GIORNO 15: BUJUMBURA

Ore 8.30 si parte per la capitale, un giro veloce al mercato e poi pranziamo vicino al lago Tanganica, ultimo saluto a questa terra speciale. Ore 16.30 siamo in aereoporto, tra poche ore partiamo per rientrare e domani mattina saremo in Italia. I pensieri non smettono di scorrere, continuano a sorgere mille domande e le emozioni sono ancora vive dentro di noi. Siamo pronti a tornare per far sentire la nostra voce!

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