In festa con il Papa per i nonni

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Domenica 25 luglio. Francesco: «“Io sono con te tutti i giorni” sono le parole che da Vescovo di Roma e da anziano come te vorrei rivolgerti in occasione di questa prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani»

Per il 25 luglio Papa Francesco ha indetto la prima Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani.

Un appuntamento che il Santo Padre ha strategicamente collocato alla vigilia della festa dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e nonni di Gesù.

Per la Chiesa, dunque, i nonni non sono anziani qualsiasi, ma i volti di una storia di fede che passa di generazione in generazione.

«Nella loro casa è venuta al mondo Maria, portando con sé quello straordinario mistero dell’Immacolata Concezione; nella loro casa è cresciuta accompagnata dal loro amore e dalla loro fede; nella loro casa ha imparato ad ascoltare il Signore e a seguire la sua volontà. I santi Gioacchino ed Anna fanno parte di una lunga catena che ha trasmesso la fede e l’amore per Dio, nel calore della famiglia, fino a Maria che ha accolto nel suo grembo il Figlio di Dio e lo ha donato al mondo, lo ha donato a noi. Il valore prezioso della famiglia come luogo privilegiato per trasmettere la fede!».

I nonni e gli anziani non sono soli. Per il Papa, il vincitore di questa solitudine è solo Gesù di Nazareth e chi si presenta nel suo nome.

Nel messaggio per la giornata 2021, il Pontefice spiega: «“Io sono con te tutti i giorni” (cfr Mt 28,20) è la promessa che il Signore ha fatto ai discepoli prima di ascendere al cielo e che oggi ripete anche a te, caro nonno e cara nonna. A te. “Io sono con te tutti i giorni” sono anche le parole che da Vescovo di Roma e da anziano come te vorrei rivolgerti in occasione di questa prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: tutta la Chiesa ti è vicina – diciamo meglio, ci è vicina –: si preoccupa di te, ti vuole bene e non vuole lasciarti solo!

Ma anche quando tutto sembra buio, come in questi mesi di pandemia, il Signore continua ad inviare angeli a consolare la nostra solitudine e a ripeterci: “Io sono con te tutti i giorni”. Lo dice a te, lo dice a me, a tutti. È questo il senso di questa Giornata che ho voluto si celebrasse per la prima volta proprio in quest’anno, dopo un lungo isolamento e una ripresa della vita sociale ancora lenta: che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo!».

Per il Papa, i nonni hanno ancora un compito. Non si tratta di uomini e donne che nulla hanno più da dire nella vita, ma di testimoni di una vocazione ancora piena.

«C’è, dunque, una vocazione rinnovata anche per te in un momento cruciale della storia. Ti chiederai: ma come è possibile? Le mie energie vanno esaurendosi e non credo di poter fare molto. Come posso incominciare a comportarmi in maniera differente quando l’abitudine è divenuta la regola della mia esistenza? Come posso dedicarmi a chi è più povero quando ho già tanti pensieri per la mia famiglia? Come posso allargare il mio sguardo se non mi è nemmeno consentito uscire dalla residenza in cui vivo?

La mia solitudine non è un macigno troppo pesante?

Quanti di voi si fanno questa domanda: la mia solitudine non è un macigno troppo pesante? Gesù stesso si è sentito rivolgere una domanda di questo tipo da Nicodemo, il quale gli chiese: “Come può nascere un uomo quando è vecchio?” (Gv 3,4). Ciò può avvenire, risponde il Signore, aprendo il proprio cuore all’opera dello Spirito Santo che soffia dove vuole. Lo Spirito Santo, con quella libertà che ha, va dappertutto e fa quello che vuole».

Saremo capaci, come figli, nipoti (o anche semplicemente caregiver) di raccogliere la sfida di Papa Francesco e far sentire tutti i nonni, anche quelli più malati e vicini al finire della vita, protagonisti di una missione ancora autentica e vera?

In questa vocazione, anche la preghiera (e qui Papa Francesco cita il Papa emerito Benedetto XVI) dei nonni è decisiva: «La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti».

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