In preghiera per l’unità dei cristiani

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Al Sacro Cuore di Novi con Gregorio Plescan, pastore della Chiesa metodista alessandrina

NOVI LIGURE- Giovedì 23 gennaio, presso la chiesa del Sacro Cuore, le comunità parrocchiali cittadine si sono riunite per vivere la celebrazione ecumenica nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, raccolte e provocate dalla decisa domanda posta da Giovanni nel vangelo: «Credi tu questo?» (Gv. 11,26). È la domanda di Gesù, fondamento della fede cristiana, scelta per la Settimana 2025, che percorre tutto il corso della storia e interpella profondamente, sia sul piano personale sia come Chiese. Nei tempi cupi che si stanno attraversando, con il quadrante medio orientale di nuovo in fiamme, con la cronaca a volte “nascosta” che parla di conflitti in ogni Continente e la guerra tra Russi e Ucraini che vede cristiani della stessa Chiesa schierati su fronti opposti, sconfortati e scettici si potrebbe dire come Marta: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». Gesù Cristo, ancora una volta in questo momento storico, afferma: «Io sono la risurrezione e la vita (…) Credi tu questo?». E la nostra fede, può diventare la nostra “Speranza che non delude». A raccogliere la domanda di Gesù è stato Gregorio Plescan, pastore della Chiesa metodista della zona alessandrina, che ha proposto di riflettere sulla figura di Tommaso, il discepolo “gemello” di ognuno, che rappresenta l’uomo nella difficile ricerca e, soprattutto, nella difficile scelta di credere in Gesù Signore e Salvatore della storia. Le donne e gli uomini di ogni confessione cristiana testimoniano nel mondo contemporaneo la fatica di accogliere Gesù nella propria vita, troppo spesso soffocata da ansie e paure, a volte incapace di aprirsi alla speranza che la presenza di Cristo Risorto porta nella vita di ciascuno. Gesù non lascia nella paura, ritorna anche “otto giorni dopo”, portando la sua pace e donandoci la possibilità di toccare i segni della sua passione che il Padre ha trasformato in segni di misericordia e perdono per ciascuno di noi. Segni che trasformano da increduli in credenti, cioè testimoni della sua presenza di salvezza per la storia di ciascuno e del mondo. La misericordia e il perdono del Padre devono camminare sulla terra con le donne e gli uomini di tutte le confessioni cristiane che percorrono le infinite strade della vita, per incontrare le storie di tutti, rendendole storie di salvezza, abitate dalla presenza di Cristo che può accendere la speranza. La veglia di preghiera è terminata con la recita della preghiera del Padre Nostro, insegnata da Cristo e fatta propria nelle comunità cristiane, con la quale i presenti hanno accolto il mandato di trasformarsi in testimoni di riconciliazione, portatori di speranza e fraternità, costruttori di un mondo nuovo nei luoghi delle proprie esistenze quotidiane.

Piero Ponte

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