Insediato il Capitolo dei Canonici della Cattedrale

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Mercoledì 22 gennaio la Messa presieduta dal vescovo e la preghiera delle Lodi

TORTONA – Mercoledì 22 gennaio alle ore 8 il vescovo ha presieduto la S. Messa in cattedrale per l’insediamento del Capitolo dei Canonici della cattedrale. All’inizio della celebrazione ha presentato i nuovi canonici che si sono aggiunti a quelli già presenti. Il Capitolo della cattedrale è ora composto dai canonici don Francesco Larocca vicario generale, mons. Carlo Curone, mons. Mario Balladore, don Roberto Lovazzano, mons. Francesco Giorgi, don Giuseppe Volpara, don Claudio Baldi, don Paolo Padrini e don Paolo Verri, a cui si aggiungono quelli onorari mons. Pier Giorgio Pruzzi e mons. Mario Bonati. Il vescovo ha definito il loro compito di servizio e aiuto alla chiesa cattedrale per i vari momenti liturgici e celebrativi. I canonici saranno disponibili soprattutto per le confessioni e assicureranno la loro preghiera per il popolo di Dio con la Liturgia delle Ore che sarà pregata ogni mercoledì mattina. Nell’omelia Mons. Marini, commentando il Vangelo del giorno che narrava la guarigione dell’uomo con la mano inaridita (Mc 3,1-6), ha sottolineato come quell’uomo rappresenta ciascuno di noi. «La mano inaridita è malattia fisica del corpo – ha detto – ma è anche il simbolo di un’altra aridità: l’avidità dell’anima e una mancanza di vita interiore davanti a Dio». «Quest’uomo – ha aggiunto – ha la capacità e la forza di rappresentarci nelle nostre aridità, nelle nostre povertà, nelle nostre malattie interiori e nei nostri smarrimenti spirituali e di cuore». Il centro della pagina evangelica è la presenza di Gesù che si fa vicino a quest’uomo, lo tocca e lo salva. Mons. Marini ha spiegato che durante la celebrazione eucaristica, facciamo ogni volta l’esperienza rinnovata di Gesù che viene, ci tocca con il suo amore, di Gesù, ci salva e ci ridona la vita. Il Signore con la sua volontà di amore ci libera dall’aridità del cuore e dell’anima e dal nostro essere smarriti e perduti. Nella Messa spesso si usano parole di gratitudine, ad esempio al termine della pagina del Vangelo si dice “Lode a te, o Cristo” o ancora si canta l’Alleluia, proprio perché nella gioia avviene l’incontro con Lui che si offre a noi per amore. Il vescovo ha esortato a chiedere la grazia di iniziare la giornata e di tornare alle occupazioni quotidiane, portando nel cuore la gratitudine e la gioia, la meraviglia, perché il Signore, ancora una volta, «ci ha toccato con la sua parola e con la sua presenza, donandoci la vita vera». Al termine Mons. Marini ha consegnato la mozzetta ai nuovi canonici e tutti insieme hanno recitato la preghiera delle Lodi. D’ora in poi, ogni mercoledì mattina, alla fine della Messa ripeteranno insieme questo gesto. La colazione condivisa in Casa “Sacro Cuore” ha siglato il significativo momento di preghiera.

Daniela Catalano

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