Intraprendere un nuovo cammino nelle Comunità pastorali

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Spazio Vicariati. Mons. Guido Marini il 5, il 6 e l’11 giugno ha proseguito gli incontri con i collaboratori parrocchiali nei Vicariati di Broni-Stradella e Voghera in Oltrepò Pavese e di Casella nel Genovesato

Broni

Nella serata di mercoledì 5 giugno il vescovo Mons. Guido Marini ha incontrato nel teatro dell’oratorio “De Tommasi” di Broni i collaboratori parrocchiali del Vicariato di Broni-Stradella con i loro sacerdoti. Il vicario foraneo don Luciano Chiesa ha introdotto la relazione di Mons. Marini, che ha fatto riflettere i presenti su alcuni punti fondamentali che riguardano le nostre comunità e il volto della Chiesa diocesana. Molti gli spunti offerti dal Vescovo: noi ci raduniamo attorno al Signore Risorto, non al Cristo del venerdì santo e non dobbiamo mostrare volti tristi, sfiduciati, da sconfitti, ma vivere la testimonianza, lo stupore, la meraviglia come, ad esempio, Luca ci insegna, quando nel suo vangelo parla dei discepoli di Emmaus: Egli si fa dono e poi li invia, missionari (“andate”). E ancora: «La nostra fede – lo sappiamo non è insieme di valori, non è un codice morale, ma ci deve coinvolgere totalmente, è conseguenza di un incontro “a tu per tu” con il Signore, è vita nuova». Mons. Marini ha condiviso, inoltre, molte riflessioni sulla vocazione sacerdotale, sul compito di servizio dei presbiteri, sul cammino della nostra Diocesi, sul numero alto delle parrocchie (306) e quello esiguo dei sacerdoti (75), sulla realtà dei vicariati e delle comunità pastorali. È indispensabile, quindi, un nuovo modo di intendere il nostro “camminare”, perché non esiste più la “realtà storica” che abbiamo conosciuto fin qui. Sarà una sfida, certo: una novità. Dobbiamo vivere con una mentalità nuova e diffondere il Vangelo “insieme”, senza guardare al passato con nostalgia. Il vescovo consiglia lo “stile” proposto da papa Francesco: bisogna remare nella stessa direzione, formarci nell’ottica del servizio, non certo per conquistarci spazi di potere. La Chiesa è mistero di comunione.

Milena Sacchi

Voghera

Giovedì 6 giugno il vescovo ha incontrato il vicariato di Voghera. Ha condiviso quattro aspetti fondamentali sui quali ha voluto riflettere con la realtà vogherese come ha già atto con i precedenti 5 Vicariati che ha visitato. Mons. Guido Marini ha ricordato che Gesù Cristo è risorto e vivo in mezzo a noi, cuore della nostra vita, senso di ogni passo che facciamo. Ha portato i presenti a chiedersi se credono davvero che Gesù è risorto e quanto riescono a manifestarlo nella vita quotidiana. Ripercorrendo il racconto dei discepoli di Emmaus, è stato sottolineato che è nello spezzare del pane che i discepoli riconoscono Cristo quindi è nella celebrazione eucaristica che noi lo incontriamo: la vita cristiana è l’Eucarestia sbocciata perché trae la sua forma dall’Eucaristia. Sono stati approfonditi gli aspetti della forma della vita cristiana: come relazione ma è un voluto da Dio, per collaborare e lavorare insieme nel nome del Signore.

Silvia Arata

Casella

Nella serata di martedì 11 giugno il vescovo Monsignor Guido Marini ha incontrato nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano in Casella i collaboratori delle diverse parrocchie del Vicariato del Genovesato per un momento di preghiera e di focalizzazione sui cambiamenti delicati e profondi che sta attraversando la Diocesi di Tortona. Monsignor Marini ha voluto parlare cuore a cuore ai presenti sottolineando tre aspetti considerati radicali nella vita cristiana: la centralità di Cristo risorto per i fedeli, l’importanza fondamentale della celebrazione eucaristica, il ricordarsi di quanto siano rilevanti la vocazione sacerdote e la preghiera perché possano nascere nuove chiamate. d’amore con il vivente; Eucarestia come rendimento di grazie; nella celebrazione eucaristica si vive l’esperienza della comunione; nella celebrazione eucaristica si ascolta la Parola centro e fondamento che illumina la vita e le altre parole che si dicono. Un altro punto messo in risalto dal vescovo è l’importanza del sacerdote: senza sacerdote non c’è Eucarestia e senza Eucarestia non c’è la Chiesa. È importante elevare suppliche perché ci siano nuovi sacerdoti e avere stima della vocazione sacerdotale, quindi affetto, conforto, aiuto, sostegno ai nostri sacerdoti. Il quarto aspetto analizzato è stato più pratico: guardando i numeri dei sacerdoti diocesani dal 2013 al 2023 si è visto un netto calo con un aumento dell’età media. Diventa quindi necessario, per rispondere a questa nuova sfida, che le comunità pastorali diventino sempre più espressione della vita della Chiesa locale e ciascuna sarà composta da più parrocchie così come è già in essere in alcune realtà. Questo consentirà di sostenere il servizio pastorale. Per farlo occorre assumere un nuovo stile, un nuovo atteggiamento di fede e di comunione, più uniti, insieme. Di fronte a un cambiamento d’epoca, occorre un nuovo modo di collaborare tra fedeli e pastori, tra fedeli e fedeli, tra pastori e pastori. I laici non sono solo esecutori ma vengono coinvolti a pieno titolo, occorre quindi una nuova responsabilità da parte di tutti. Potrebbe essere un passaggio faticoso Questi concetti devono essere la base per capire il quarto pensiero, decisamente più concreto: a causa della mancanza di sacerdoti e dell’età avanzata dei parroci le nostre parrocchie devono iniziare a pensare che le comunità pastorali di oggi saranno le parrocchie di domani. In quest’ottica ciascuno è chiamato ad aiutare e collaborare con il sacerdote per trovare nuovi modi per proclamare il Vangelo di Gesù risorto nella vita di tutti i giorni, in questa epoca di cambiamento.

Davide Parodi

(Nella foto: il vescovo nel teatro dell’oratorio di Broni con il Vicariato di Broni-Stradella)

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