La borsetta di Lilibet
di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti
Giovedì 2 giugno sono iniziati i festeggiamenti per il giubileo di platino della regina Elisabetta II che, in 70 anni di regno, ha attraversato imperturbabile la perdita di molte colonie dell’ex impero britannico, una guerra con l’Argentina per il possesso delle isole Falkland, molte crisi interne in concomitanza con il governo della Lady di ferro Margareth Thatcher, innumerevoli traversie familiari, culminate nell’annus horribilis 1992, quando vide naufragare i matrimoni di tre dei suoi quattro figli, il ciclone Diana che lese di molto la credibilità di “The Firm” (come gli inglesi chiamano la famiglia reale), le intemperanze da tardivo dongiovanni del figlio Andrea, fino alla “Megxit” e all’uscita dalla Casa Reale di quello che si è sempre sussurrato essere il suo nipote prediletto, il principe Harry, sedotto non solo dalle grazie della moglie Meghan Markle ma anche dal sole californiano.
Elisabetta, con granitico aplomb british e perseverante sangue freddo, ha quindi navigato a vista sui marosi di più di mezzo secolo, appoggiandosi al fidato timoniere di una vita, il principe consorte Filippo, con il quale, nonostante qualche sussurrata maldicenza, ha costruito un sodalizio d’amore e di complicità durato 73 anni. Abbiamo notato che, dalla scomparsa di lui nel 2021, Elisabetta ha perso progressivamente vigore, come se le mancasse il sostegno e la ragione per continuare a combattere. Forse non sentirsi più chiamare “Lilibet” dall’amato consorte le ha sottratto linfa vitale e l’ha fatta apparire nella semplice realtà di una signora di 96 anni, che lotta con molti acciacchi ed è costretta a centellinare le apparizioni pubbliche, per non stancarsi troppo. A noi, comunque, questa nuova veste di nonnina reale è piaciuta molto e ci ha divertito lo sketch, che qualche furbastro delle strategie comunicative ha ideato, nel quale l’orsetto Paddington sorseggia il tè con la regina e le offre un sandwich. Per tutta risposta Lilibet schiera la mitica borsetta nera Doi Launer, che l’ha accompagnata per sette decenni, e ne estrae una fetta di pane, rivelando di serbarla per le emergenze. «Ci sono voluti 70 anni, ma alla fine sappiamo cosa contiene la borsetta della regina! Mi sembra una trovata simpatica: in questo modo appare come una donna comune, che ha momenti di debolezza come tutte noi. Si vede, però, che ormai è stanca: secondo te abdicherà?» «Non credo: ha già ufficiosamente delegato molti incarichi all’erede al trono, che ormai è stagionato e pronto per la pensione, e mi sembra che punti anche sul nipote William, ma una cosa è certa: che la futura regina sia la ruspante Camilla o la molto più glamour Kate, nessuna delle due avrà un carisma tale da oscurare l’immagine di Elisabetta. Con i suoi tailleur sgargianti, gli improbabili copricapo e l’immutabile handbag è diventata un monumento nazionale»
silviamalaspina@libero.it