La cena geniale di Johnson
Se ne avete sentito parlare ma non siete ancora convinti, spero di farvi cambiare idea: questa “Cena con delitto – Knives Out” è davvero una pellicola strepitosa, non a caso tra i migliori 10 film dell’anno, descritta dal regista Rian Johnson come una narrazione nel solco della tradizione delle grandi storie di delitti e investigatori. La firma di Johnson garantisce sempre qualcosa di sorprendente, oltre a un gran senso dell’umorismo. L’antefatto ricorda molto da vicino alcuni dei racconti più belli della produzione di Agatha Christie o di Arthur Conan Doyle: il romanziere 85enne Harlan Thrombey muore in circostanze misteriose e il detective Benoît Blanc ha il compito di indagare per capire se esiste un colpevole e, nel caso, trovarlo.
Come nei migliori gialli, ovviamente, la famiglia del defunto è numerosa e ogni membro avrebbe avuto un ottimo motivo per commettere l’omicidio. Ma vediamo le ragioni per andare a vederlo. Se siete appassionati lettori di gialli deduttivi, sicuramente la pellicola fa per voi che amate tuffarvi in un nostalgico passato abitato da lord e ladies accompagnati dalla servitù (o dal maggiordomo, primo sospettato). Ma qui viene il bello perché Johnson spolvera la formula e ambienta l’azione nel presente, in un facoltoso nucleo famigliare in cui la persona più vicina al ricco defunto è una giovane infermiera immigrata. Questo restituisce una satira intelligente e spassosa sulla società americana. E poi c’è un cast eccezionale, a partire da Daniel Craig (007) nei panni di un investigatore eccentrico e geniale che sprigiona un insolito carisma. Da Chris Evans a Jamie Lee Curtis e Don Johnson, da Tony Collette a Christopher Plummer e Michael Shannon, dallo schermo emerge il loro affiatamento ed entusiasmo per la vicenda.
La trama, piena di svolte e colpi di scena, chiude con un finale esplosivo che ricompensa l’attenzione del pubblico che guardando il film fa anche “lavorare il cervello” per tentare di giungere alla soluzione.
Matteo Coggiola