«La cenere è anche segno di rinascita»

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Le catechesi e la Messa del vescovo in streaming

TORTONA – Il 26 febbraio la Chiesa ha celebrato il Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima 2020.

Quest’anno, però, l’emergenza per il Coronavirus ha impedito il normale svolgimento delle funzioni.

Nella nostra diocesi la messa in cattedrale è stata rimandata alla sera del 2 marzo, secondo le disposizioni adottate per evitare assembramenti e rischi di contagio.

In un duomo deserto e a porte chiuse, Mons. Viola ha tenuto la prima delle cinque catechesi quaresimali in preparazione alla Pasqua. Grazie alla diretta trasmessa dai media diocesani (RadioPnr e Il Popolo) è stato possibile fermarsi per un momento di ascolto e di preghiera. Rivolgendosi all’assemblea virtuale il vescovo ha invitato tutti a fare «silenzio per guardarci dentro e per chiederci cosa il Signore ci vuole insegnare in giorni così difficili. Non vogliamo disperdere la grazia della Cenere che ci insegna molte cose».

Citando un testo di Romano Guardini – “I santi segni” – ha spiegato che il primo insegnamento che proviene dalla cenere è la caducità e la fragilità umana. Nell’antico testamento in molti passi si ritrova il tema della fragilità dell’uomo che è polvere e che vive grazie all’alito di Dio che lo anima. «Un nemico invisibile come il virus – ha detto Viola – è capace di far crollare il nostro delirio di onnipotenza e ci mette di fronte alla verità che noi siamo finiti e limitati. La cenere, però, deve ricordarci che questa condizione per noi è la vera liberazione. Può farci scoprire che noi abbiamo un desiderio prepotente di vita che è il desiderio del Signore al quale dobbiamo arrenderci». La resa si compie con la penitenza e la conversione.

E la cenere è anche il segno esteriore di questi atteggiamenti.

La conversione si realizza dentro un percorso penitenziale che ogni anno, in Quaresima, la Chiesa ci invita a fare. Le opere penitenziali – preghiera, elemosina, digiuno – che il vangelo di Matteo ci indica sono fondamentali per accogliere la grazia di Dio.

«La Quaresima di quest’anno – ha concluso Padre Vittorio – è un tempo favorevole per il nostro cambiamento e noi non dobbiamo rimandare il nostro desiderio di lui anestetizzandolo con qualcosa che ha il gusto della morte. Dobbiamo assumere una decisione di conversione che è frutto del suo amore per noi e si manifesta nel desiderio ardente di vita».

Nella serata di mercoledì 4 marzo, nella seconda catechesi, la riflessione del vescovo ha avuto come centro il passo del vangelo di Matteo della prima domenica di Quaresima che parla delle tentazioni di Gesù nel deserto.

«Nelle tre tentazioni del maligno al Figlio di Dio – ha spiegato il vescovo – ritroviamo quelle di Israele che sono anche le nostre.

Esse interessano i nostri bisogni che sono il pane, Dio e gli altri. Vogliamo possedere le cose materiali, da Dio vogliamo il miracolo e abbiamo bisogno degli altri, come dimostrano questi giorni di isolamento forzato.

Dobbiamo, però, riuscire a lasciarci condurre dallo Spirito per uscire dal deserto».

Gesù ha risposto al tentatore con le parole di Isaia e ha fatto suoi i quattro canti del servo sofferente.

La sua incarnazione ha salvato l’umanità perché, con l’obbedienza perfetta al Padre, ha abbracciato la croce per la nostra salvezza. «Il Figlio di Dio ci insegna a vivere la logica del dono e dell’amore e ad appartenere al Pa-dre con lo spirito di figli».

Prima della benedizione finale, si è svolta la cerimonia del rito di iscrizione del nome dei sei candidati che riceveranno nella veglia pasquale i sacramenti del battesimo e della cresima.

Tre di loro erano in cattedrale, accompagnati dalle loro madrine, e sono stati presentati dal vescovo all’assemblea perché li accompagni con la preghiera all’incontro con il Signore. Anche la celebrazione eucaristica della seconda domenica di Quaresima è stata trasmessa in streaming dalla cappella dell’episcopio. Nell’omelia mons. Viola ha esortato a vivere questi momenti difficili e incerti affidandosi pienamente al Signore che nella trasfigurazione svela la sua vera natura di Figlio di Dio.

Da lunedì 9 marzo e fino al termine dell’emergenza il vescovo celebra tutte le sere la messa vespertina alle ore 18.30 nella cappella dell’episcopio, seguita alle ore 21 dalla recita del rosario, che nella serata di mercoledì è sostituito dal quaresimale e al venerdì dalla Via Crucis.

Tutti i momenti di preghiera si possono seguire in diretta sui siti di RadioPnr e del Popolo.

Daniela Catalano

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