La diocesi onora la Beata Nemesia Valle
Il 26 giugno, giorno della nascita della religiosa, la Messa presieduta dal vicario episcopale don Maurizio Ceriani
TORTONA – Mercoledì 26 giugno, memoria liturgica della beata Nemesia Valle, Suora della Carità, don Maurizio Ceriani, Vicario episcopale per la Vita Consacrata, ha presieduto in cattedrale la solenne celebrazione eucaristica che è stata preceduta dal triduo di preparazione. Per il quarto anno consecutivo la città di Tortona ha voluto rendere onore alla suora che per 35 anni ha svolto la sua missione educativa nell’Istituto San Vincenzo, oggi Santachiara, e nella Chiesa tortonese. Suor Nemesia Valle, era nata il 26 giugno 1847 ad Aosta.
Il 7 settembre 1866, diciannovenne, entrò nella Casa provinciale delle Suore di Carità di Santa Giovanna Antida Thouret a Vercelli. Il 29 settembre 1867 indossò l’abito religioso, divenendo suor Nemesia. Due mesi dopo, conseguito il diploma di maestra, fu destinata all’Istituto San Vincenzo di Tortona che comprendeva un collegio, una scuola e un orfanotrofio e vi restò 35 anni, fino al 1903. Nel 1886 Suor Nemesia divenne superiora della comunità religiosa delle Suore di Carità di Tortona. Nel 1903 fu trasferita a Borgaro nell’Arcidiocesi di Torino per seguire il cammino delle novizie e qui morì il 18 dicembre 1916.
È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004. Alla S. Messa, insieme ai sacerdoti don Carlo Curone, don Alberto Rossella, don Luca Ghiacci, don Pinuccio Volpara, al diacono Angelo Capittini, erano presenti numerose consorelle della congregazione, alcune novizie ed ex allieve dell’Istituto San Vincenzo. Don Ceriani nell’omelia, dopo aver rivolto il saluto, a nome del Ve-scovo e della Diocesi, alle Suore della Carità giunte a Tortona, ha espresso loro gratitudine per “il servizio umile e prezioso” svolto per molti anni nella Chiesa tortonese, in tanti piccoli paesi e nell’ospedale di Voghera. In particolare a Tortona dove, proprio sull’esempio della Beata Nemesia “si sono fatte carico di affiancare nel seminario, con il servizio e poi anche con la formazione nella scuola, i giovani seminaristi in preparazione al sacerdozio”. “La beata Nemesia – ha proseguito don Ceriani – è un esempio unico di vocazione realizzata, in due atti.
Nella formazione dei giovani alla santità e in quella a vivere i consigli evangelici per camminare sulla via della santità che non è solo per i consacrati ma per tutto il popolo di Dio”. Il celebrante ha tratteggiato le esemplarità della Beata Nemesia riassumendole in una santità “fatta di un amore tenerissimo a Cristo suo sposo che lei vive in un’intimità profonda” e in una grande gioia “che si riveste dei sentimenti che furono del Signore Gesù Cristo”.
Proprio la gioia della fondatrice deve essere l’esempio per le sue consorelle che non devono vivere nella preoccupazione del futuro ma nella volontà di santificarsi. Don Maurizio ha concluso invitando tutti i presenti a vivere “quell’ardore di suor Nemesia di essere sempre, ovunque e comunque in quell’oggi in cui il Signore ci chiama ad incontrarlo per essere sale della terra e luce del mondo e diventare santi”. Al termine della funzione, animata dai canti delle consorelle, il pranzo conviviale al Santachiara ha permesso di trascorrere ancora un po’ di tempo insieme in amicizia e condividendo tanti ricordi.
Daniela Catalano