La disoccupazione non diminuirà

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Numeri e tendenze dell’occupazione a Tortona. La domanda di lavoro sembra caratterizzarsi prevalentemente per le modeste qualifiche richieste e le basse remunerazioni offerte

DI CESARE RAVIOLO

Con circa 1,9 milioni di disoccupati (pari a un tasso del 7,6%), un tasso di disoccupazione giovanile al 22,1 e di inattività al 33,5%, rilevati dall’Istat a luglio di quest’anno, il tema del lavoro resta cruciale nel dibattito politico ed economico del nostro Paese e, purtroppo, anche nella vita di molte famiglie. Restringendo il campo di osservazione alla nostra realtà, la statistica ci restituisce per Tortona questi numeri: a fine 2022, secondo la banca dati Stockview di Infocamere, gli addetti ai settori di attività economica erano 8.259; di questi 5.432 (65,77%) erano occupati nei servizi, 2.612 (31,63) nell’industria e 215 (2,60) in agricoltura. Il ridimensionamento dell’apparato produttivo tortonese, almeno sotto il profilo occupazionale, emerge con evidenza dal confronto con i dati del censimento del 2011, che rilevò 11.984 attivi nei tre settori. Non solo: il dato del 2022 risulta di poco superiore a quello degli occupati nel solo settore industriale al censimento del 1996 (8.078) e addirittura inferiore a quello degli addetti al solo settore secondario nel 1911 (9.073). Una fotografia del lavoro in città è offerta dai dati relativi alla dinamica degli occupati. Nell’ultimo triennio, l’occupazione a Tortona ha fatto registrare un aumento del 7,6% fra il 2020 e il 2022, ma in termini assoluti gli occupati sono cresciuti di sole 350 unità. L’unico dato sulla disoccupazione disponibile a livello comunale è riferito al 2019, è di fonte Il Sole 24 Ore e attribuisce a Tortona un tasso di disoccupazione del 10,85%. Contestualmente, è proseguito il processo di terziarizzazione dell’economia locale in atto ormai dal 1991, allorché per la prima volta gli attivi nei servizi superarono quelli dell’industria (61,58 e 35,14). Tra il 2020 e il 2022, infatti, il peso dei servizi è aumentato (dal 63,23 al 65,77%) ed è diminuito quello dell’industria (dal 34,13 al 31,63), anche se in termini assoluti quest’ultima è risultata pressoché stazionaria. Fin qui i numeri consolidati; ma quali sono le tendenze in atto nella domanda e offerta di lavoro a Tortona? In città, la domanda di lavoro sembra caratterizzarsi prevalentemente per le modeste qualifiche richieste e le basse remunerazioni offerte, in quanto proveniente dalle imprese della logistica, dell’edilizia e di alcuni segmenti dei servizi. Ridotta, invece, la domanda di lavoro espressa dalle imprese industriali che, comprendendo anche l’artigianato, risulta essere soprattutto di piccole e piccolissime dimensioni con scarsa propensione a crescere. Paradossalmente, non trova adeguata soddisfazione la domanda di lavoro qualificato o specializzato. Infatti, per le imprese cittadine, come di altre realtà territoriali, è difficile trovare autisti, saldatori, tornitori, ecc. Non risulta soddisfacente, se non in misura ridotta, l’offerta di lavoro intellettuale, costituita da laureati, diplomati, ecc., costretti a fare i pendolari verso i centri dell’ex triangolo industriale e, soprattutto, verso Milano. Qualche elemento positivo si registra nella ripresa delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, che, fino a giugno 2022, hanno beneficiato dell’esonero contributivo totale previsto per i giovani e per le donne. Nel complesso, a Tortona, domanda e offerta di lavoro, appaiono scarsamente dinamiche, sotto l’aspetto sia quantitativo sia qualitativo, e caratterizzate da elementi di vischiosità che rendono difficile aspettarsi, a breve, un significativo aumento dell’occupazione e, del pari, una marcata riduzione della disoccupazione.

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