La giunta regionale si è riunita a Novi

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Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha scelto come tema il lavoro

 

NOVI LIGURE – È stata dedicata al lavoro la prima riunione monotematica della Giunta regionale aperta agli interventi di esponenti del mondo imprenditoriale e sindacale, per affrontare i temi strategici per il Piemonte.

Si è svolta venerdì 5 luglio nel Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, città scelta come simbolo perché sta affrontando casi emblematici come Pernigotti e Ilva. “Non potevamo scegliere luogo migliore del Museo dedicato al grande Fausto Coppi, perché sappiamo di dover pedalare tanto. – ha dichiarato il presidente della Regione, Alberto Ci-rio – Lo faremo con energia consapevoli che il Piemonte ha bisogno di un’altra velocità. Per questo motivo assumiamo un impegno preciso: dare ai lavoratori risposte concrete e non solo solidarietà, perché con la solidarietà non si mangia”.

“Le nostre eccellenze produttive e la professionalità di chi ha contribuito a renderle tali devono essere tutelate e restare in Piemonte – ha aggiunto Cirio – Non possono essere preda di imprenditori che vengono ad acquisire nostri marchi famosi, prendono finanziamenti e poi vanno a produrre all’estero con qualità minore. Gli aiuti che arrivano da enti pubblici devono rimanere legati al territorio”. Presente accanto al presidente e alla squadra degli assessori anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che ha affermato: “Lamento l’arroganza di chi non vuole nemmeno prendere in considerazione imprenditori decisi a investire su Pernigotti, marchio storico che diremo con fermezza che non può lasciare Novi. L’azienda deve rimanere una, e tutti i soggetti devono fare sistema per far capire che non ci possono essere imprenditori stranieri che vengono in Italia per prelevare i nostri marchi”.

“Noi – ha proseguito – siamo per la Torino-Lione, perché dove ci sono infrastrutture c’è più scambio di merci, che può dare risultati sul versante occupazionale”. L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, si è soffermato sul fatto che “per andare alla conquista di nuovi mercati, dando fiducia agli imprenditori, la Regione deve tornare a programmare con cadenza pluriennale, compiendo un salto di qualità importante. Occorre anche potenziare le esperienze di tecnologia che si fondono con la cultura del territorio e lo fanno diventare autosufficiente.

Ci sono distretti che stanno facendo questo sforzo, come l’aerospazio. Per arrivarci stiamo analizzando il nostro prodotto interno lordo, per capirne i punti di forza e debolezza”.

Elena Chiorino, assessore al Lavoro, ha annunciato che chiederà al Ministero per lo Sviluppo economico “le motivazioni per cui, dopo tre mesi di trattativa serrata, è saltata la cessione del ramo gelati della Pernigotti. Saremo determinati e caparbi per capire quali potranno essere gli interventi più incisivi al fine di tutelare il marchio e il futuro dei lavoratori”.

Ha poi anticipato “la formalizzazione in Regione di una cabina di regia per la gestione e il monitoraggio delle situazioni di crisi prima che si manifestino apertamente”. A portare la sua testimonianza anche Piero Frescucci, lavoratore della Perni-gotti e rappresentante delle Rsu. “I nostri problemi – ha detto – derivano dall’intransigenza di una proprietà che non ha saputo valorizzare un marchio presente da 160 in Italia e nel mondo e sta prendendo in giro istituzioni e dipendenti. Chiediamo aiuto di tutti, deve esserci compattezza.

Basta dare alibi ai proprietari”.

Daniela Catalano

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