La Grande Boucle per farci conoscere

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Il Tour de France a casa nostra. Il 1° luglio la corsa transiterà in Oltrepò e a Tortona e già si stanno preparando numerosi eventi collaterali come quello andato in scena a Broni con Chiappucci, Bugno, Berzin e Bombini

Lunedì 1° luglio 2024. Se la saranno segnata ormai in molti questa data sull’agenda e non solo gli appassionati di ciclismo, pronti a vivere una giornata storica che accomunerà la gente di queste nostre terre, dall’Oltrepò pavese al Tortonese. Sarà un “ricciolo” dal colore giallo, quello della “Grande Boucle” – che ci unirà in un’occasione storica di sport e di festa.

Il Tour de France giunge alla sua 111^ edizione e per la prima volta nella sua storia partirà dall’Italia. Sabato 29 giugno la prima tappa da Firenze a Rimini, domenica 30 la seconda da Cesenatico a Bologna e lunedì 1° luglio la “nostra” da Piacenza a Torino.

Nei giorni scorsi l’Organizzazione della corsa ha comunicato ufficialmente gli orari di passaggio della carovana gialla ovvero tra le 12 e le 13.13 quando è previsto l’arrivo a Tortona dove è posto il Gran Premio della Montagna “Cote de Tortone” dedicato a Fausto Coppi che il Tour lo vinse due volte, nel 1949 e nel 1952. Nel dettaglio, i corridori entreranno in provincia di Pavia tra le 12.02 e le 12.04 in quel di Cardazzo di Bosnasco. E poi a Stradella tra le 12.10 e le 12.13 per arrivare a Broni tra le 12.16 e le 12.20. Quindi Redavalle, Santa Giuletta, Casteggio (tra le 12.32 e le 12.38), Montebello della Battaglia e Voghera dove il passaggio è previsto tra le 12.46 e le 12.53. Da qui l’approdo in territorio alessandrino con il transito a Pontecurone tra le 12.57 e le 13.05 e l’atteso passaggio a Tortona tra le 13.13 e le 13.23. La lunga e colorata carovana pubblicitaria transiterà nei nostri paesi a partire dalle 10.04.

Una grande festa dunque, per la quale un po’ ovunque nelle due province si sta lavorando anche per l’allestimento di iniziative “collaterali” che preparino il passaggio del Tour. Lunedì 3 giugno il teatro “Carbonetti” di Broni ha ospitato l’evento “Aspettando Tour de France”, organizzato dall’Amministrazione comunale e dal “Comitato eventi sportivi Oltrepò” presieduto da Emanuele Bombini, ciclista professionista dal 1981 al 1991 e ora anima di numerose manifestazioni di grande prestigio che hanno portato in Oltrepò il Giro d’Italia e i nomi più importanti del ciclismo non solo di casa nostra. Non poteva esserci data migliore, ricorrendo proprio il 3 giugno la Giornata mondiale della bicicletta. A Broni erano presenti, oltre allo stesso Bombini, Claudio Chiappucci, Gianni Bugno – entrambi ad aprile erano stati al “Civico” di Tortona per ricevere il premio internazionale “Fausto Coppi” – e Evgenij Berzin, il “russo di Broni” che nel 1994 vinse il Giro d’Italia entusiasmando un’intera comunità che lo aveva adottato. “El Diablo” Chiappucci, Bugno e Berzin conoscono bene il Tour. Il primo nel 1990 vestì per otto tappe consecutive la maglia gialla, piazzandosi al 2° posto nella classifica finale. Nel 1991 arrivò terzo e l’anno successivo ancora secondo. Bugno di tappe ne vinse quattro nel 1990, mentre Berzin nel 1996 fece sua la cronoscalata di Val d’Isère e tenne per due giorni la maglia gialla, prima che Bjarne Riis gliela sfilasse. Alla serata bronese ha partecipato anche il noto medico dello sport Mario Sturla. Sul palco Riccardo Magrini “Il Magro” (professionista dal 1977 al 1986, vincitore di una tappa al Giro d’Italia e una al Tour de France) e Luca Gregorio, volti noti delle telecronache di ciclismo su “Eurosport”, famosi per la loro spontaneità e per alcune espressioni – “bada la gente” una per tutte – e colleghi in cabina di commento dal 2018. Ha condotto lo speaker Giampiero Boscani.

L’assessore agli Eventi istituzionali di Broni Christian Troni ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale, mentre Emanuele Bombini, artefice del ritorno del grande ciclismo in Oltrepò insieme al consigliere provinciale e assessore di Stradella Andrea Frustagli che era in sala, ha chiarito lo scopo del lavoro degli ultimi anni: «Siamo qui per valorizzare, attraverso il ciclismo, il nostro territorio che non ha nulla da invidiare ad altre zone d’Italia e del mondo. Dobbiamo crederci e promuoverlo sempre di più». Bombini ha quindi consegnato una targa al comandante della Polizia locale bronese Fabio Alovisi, prossimo alla pensione, come segno di gratitudine verso le forze dell’ordine, assolutamente indispensabili per l’organizzazione di manifestazioni ciclistiche.

In un teatro gremito due ore sono volate via tra aneddoti, simpatici siparietti tra Bugno e Chiappucci, ricordi di un ciclismo che è cambiato parecchio negli ultimi decenni. Bugno è andato con il cuore al suo primo Tour quando si è trovato a lottare per la maglia a pois, quella degli scalatori; Chiappucci ha raccontato di quel famoso 18 luglio 1992 quando trionfò nella Saint-Gervais – Sestriere di 254,5 chilometri, tredicesima tappa del Tour de France, dopo una fuga di ben 192 chilometri, di cui 125 in perfetta solitudine, staccando atleti del calibro di Miguel Indurain. Magrini, parlando della sontuosa carovana pubblicitaria che accompagna la corsa gialla, ha raccontato di quando nel 1979 correva per la Inoxpran, azienda produttrice di pentole. «Sul tetto di una Citroen posizionammo un’enorme pentola. A un certo punto il gruppo dei corridori, tra i quali anch’io, vide la pentola in mezzo a un campo. L’autista si era addormentato alla guida ed era uscito fuori strada e il carico della Citroen era finito nel campo!». «Ci sono differenze tra Giro d’Italia e Tour?»– viene chiesto infine agli ospiti. «La differenza – spiega Magrini – è nei numeri: il Tour è il terzo evento mondiale. C’è un’organizzazione incredibile, pazzesca». «Sono bravi a vendere il loro prodotto – gli fa eco Luca Gregorio – e dal punto di vista della comunicazione sono più avanti. Basti pensare che l’Equipe, il principale giornale sportivo francese, per tutta la durata del Tour dedica alla corsa 15 pagine ogni giorno e ai telegiornali è sempre la prima notizia». «Il corridore che partecipa al Tour – afferma Chiappucci – acquista un valore più grande, è il clou della stagione». A sua volta Bugno annota come il Tour sia l’orgoglio dei francesi e come il presidente della Repubblica compia una tappa intera in macchina, segno dell’attenzione dello Stato a un evento che si identifica con la nazione stessa.

Nel corso della serata il presidente provinciale di Avis Pavia Roberto Bonacina ha presentato l’iniziativa “Giallo Tour Giallo Plasma” che si terrà domenica 30 giugno, per promuovere l’importanza dell’aferesi, la donazione di plasma. Si tratta di una pedalata non competitiva aperta a chiunque voglia aderire munito di bicicletta o e-bike. Due le tipologie di percorso: la pedalata ecologica da Stradella e Santa Giuletta e ritorno e la Ciclostorica per chi vorrà spingersi fino a Voghera. Il ritrovo e l’accreditamento con la consegna della speciale maglia gialla sono previsti dalle 15 in piazzale Trieste a Stradella. Alle 17 la partenza alla francese con punti di ristoro a Broni, Santa Giuletta e all’ospedale di Voghera. Verso le 21 il rientro a Stradella per la cena a cura della Pro loco. Domenica 30 giugno, invece, Golferenzo sarà teatro della terza edizione del campionato italiano “Gravel”, termine che in inglese significa “ghiaia” e infatti una bici Gravel – con pneumatici più larghi – è adatta per percorrere superfici diverse tra loro tra cui strade sterrate, strade forestali, sentieri e mulattiere.

«Il 1° luglio prendete un giorno di ferie, andate a vederlo sulle strade e respirate l’atmosfera unica e inebriante del Tour de France!»: con questo invito si è chiusa una serata davvero speciale.

Marco Rezzani

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