La “madre” indiana

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Di Daniela Catalano

La prima santa di giugno è una religiosa indiana, fondatrice della congregazione delle Suore della Sacra Famiglia. Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan nasce il 26 aprile 1876 a Puthenchira, nella regione del Kerala in India, terza di cinque figli, in una famiglia cattolica. Il 3 maggio 1876 è battezzata con il nome di Thresia. A 12 anni perde la madre e non va più a scuola. Nel 1891 decide di fuggire da casa per condurre una vita eremitica, ma il suo progetto fallisce. Continua a pregare, ad aiutare i poveri e i malati, curando anche casi di lebbra e vaiolo. Thresia si rivolge spesso con fiducia alla Sacra Famiglia: a Gesù, Maria e Giuseppe. Ha delle visioni nelle quali vede queste tre persone e da loro invoca la guida per il suo apostolato, specialmente per la conversione dei peccatori, per i quali digiuna, esortandoli al pentimento. Riceve molti doni mistici come la profezia e la guarigione. Ha frequenti estasi e levitazioni e anche le stimmate, che, come padre Pio, nasconde scrupolosamente. Tormentata da attacchi diabolici, è sottoposta a degli esorcismi da don Joseph Vithayathil, che dal 1902 fino alla morte è il suo direttore spirituale. A lui scrive 53 lettere, tuttora conservate. Nel 1903 Thresia chiede al vescovo il permesso di aprire un luogo di ritiro e di preghiera, ma il presule le suggerisce di entrare nella Congregazione delle Clarisse Francescane. Nel 1904 aggiunge al suo nome “Mariam”, dopo una visione della Beata Vergine Maria che, secondo il suo racconto, le chiede di farlo. Solo nel 1913 ha il permesso di aprire una Casa dove va a vivere con tre compagne. Inizia così la nuova congregazione della Sacra Famiglia, ufficialmente istituita il 14 maggio 1914 con la professione perpetua di Thresia. In meno di dodici anni apre tre conventi, due scuole, due convitti, una Casa di studio, e un orfanotrofio, soprattutto per ragazze. Madre Mariam Thresia muore l’8 giugno 1926, a soli 50 anni, in seguito a una ferita alla gamba che, a causa del diabete, non guarisce. In quel momento ha sotto la sua guida 55 consorelle, 30 collegiali e 10 orfani. È stata beatificata il 9 aprile 2000 e canonizzata il 13 ottobre 2019. La sua memoria liturgica ricorre l’8 giugno

cadarita@yahoo.it

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